Censura sui videogiochi, Hillary ci riprova

Censura sui videogiochi, Hillary ci riprova

La senatrice americana ha ottenuto l'approvazione del governo per uno studio empirico sugli effetti potenzialmente dannosi dei videogiochi. Un passo in avanti verso la censura?
La senatrice americana ha ottenuto l'approvazione del governo per uno studio empirico sugli effetti potenzialmente dannosi dei videogiochi. Un passo in avanti verso la censura?


Washington (USA) – La moglie dell’ex presidente statunitense Bill Clinton, l’influente senatrice Hillary Clinton, da tempo terrorizzata dai videogiochi violenti , ha ora ottenuto l’approvazione del Children and Media Research Advancement Act , un provvedimento che autorizza il finanziamento di uno studio nazionale sugli effetti psicologici dell’intrattenimento digitale.

Il senato federale di Washington ha infatti accolto l’iniziativa della Clinton, che mira ad ottenere una solida base empirica per l’introduzione di restrizioni sulla vendita dei videogiochi . “E’ un grande passo in avanti che ci permette di avere una visione d’insieme”, sostiene il senatore Joseph Lieberman, “così che i genitori possano sapere esattamente cosa succede ai figli, sempre più appassionati di videogiochi”.

Il costo complessivo dello studio, secondo i preventivi presentati al Senato, ammonterà ad un massimo di 90 milioni di dollari . Gli scienziati dell’ Osservatorio Epidemico Nazionale sono adesso incaricati di produrre prove sufficientemente dettagliate in grado di giustificare l’introduzione di una censura sui videogiochi , auspicata ormai da molto tempo .

Lieberman, che affianca la Clinton nella lotta contro i games violenti, è convinto che i ricercatori potranno scoprire “tutti i nessi che intercorrono tra intrattenimento digitale e disturbi psicologici, fisici e sociali”. Negli ultimi anni, i videogiochi sono stati più volte accusati di causare gravi problemi nella mente dei giovanissimi.

Alcuni studi accademici in materia sembrano confermare che la simulazione digitale di situazioni violente alteri la percezione della realtà e scateni squilibri neurologici in grado di condizionare il comportamento dei giocatori. E non c’è dubbio che anche queste analisi peseranno sulle valutazioni dell’Osservatorio.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 10 mar 2006
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