ChatGPT: Samsung vieta l'IA generativa ai dipendenti

ChatGPT: Samsung vieta l'IA generativa ai dipendenti

Samsung ha vietato ai propri dipendenti l'utilizzo di ChatGPT (e degli altri servizi di IA generativa) attraverso i dispositivi aziendali.
ChatGPT: Samsung vieta l'IA generativa ai dipendenti
Samsung ha vietato ai propri dipendenti l'utilizzo di ChatGPT (e degli altri servizi di IA generativa) attraverso i dispositivi aziendali.

Dopo aver scoperto il caricamento di codice sensibile sulla piattaforma, Samsung Electronics ha vietato a tutti i suoi dipendenti l’utilizzo di ChatGPT e degli altri servizi legati all’IA generativa. Vale dunque anche per Google Bard e per il nuovo Bing di Microsoft basato sul modello GPT-4 di OpenAI. A renderlo noto è la redazione di Bloomberg, che ha visione una comunicazione condivisa internamente dalla società sudcoreana.

Niente più ChatGPT per i dipendenti Samsung

A spingere alla decisione sono state le preoccupazioni relative al salvataggio, su server esterni, dei dati inviati. Una volta all’esterno, le informazioni potrebbero essere difficili da eliminare. O, ancor peggio, potrebbero finire nelle mani di soggetti terzi, come già accaduto a inizio aprile.

L’interesse verso le piattaforme di IA generativa come ChatGPT è aumentata, internamente ed esternamente. Nonostante questo si concentri sull’utilità e l’efficienza dei servizi, ci sono anche cresciute le preoccupazioni a proposito dei rischi per la sicurezza connessi.

Il mese scorso, Samsung ha condotto un sondaggio interno a proposito della questione, scoprendo che il 65% degli intervistati ritiene questi strumenti un potenziale rischio per la sicurezza.

Va precisato che il ban interessa solo i dispositivi della società, mentre non si ripercuote in alcun modo su smartphone, tablet e computer commercializzati. Ai dipendenti è stato chiesto di non utilizzare quelli personali per caricare informazioni dell’azienda su queste piattaforme.

Ti chiediamo di seguire in modo diligente le nostre linee guida sulla sicurezza. In caso contrario, potrebbe verificarsi una fuga di dati e le informazioni della compagnia potrebbero risultare compromesse, portando a un’azione disciplinare fino al licenziamento.

Nel frattempo, il colosso sudcoreano è al lavoro su propri strumenti di intelligenza artificiale. Saranno destinati in primis alla traduzione, alla sintesi dei documenti e allo sviluppo di codice. Non è dato a sapere se potranno essere utilizzati solo internamente o messi a disposizione anche degli utenti.

Fonte: Bloomberg
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Pubblicato il
2 mag 2023
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