Chi non vuole far chiudere Ricaricami.com?

Chi non vuole far chiudere Ricaricami.com?

L'azienda canadese che hosta il sito-truffa afferma che il contratto di servizio risulta del tutto normale e sottolinea che nessuno fino ad oggi l'ha contattata. Ecco un approfondimento da IWA Italia
L'azienda canadese che hosta il sito-truffa afferma che il contratto di servizio risulta del tutto normale e sottolinea che nessuno fino ad oggi l'ha contattata. Ecco un approfondimento da IWA Italia


Roma – Spett.le redazione di Punto Informatico,
a seguito segnalazione del vostro articolo inerente al sito “ricaricami.com”, ho provveduto ad eseguire una veloce indagine per valutare l’entità dei danni.

Senza star tanto a perdere tempo con invio di e-mail che sicuramente vanno a finire nel nulla, ho provveduto a chiamare direttamente la società che ospita il sito per sapere se era già stata intrapresa qualche azione al riguardo.

Sono quindi stato messo in contatto con il reparto tecnico che ha confermato la regolare adesione del contratto di hosting e che mi ha confermato che nessuno si era già messo in contatto con loro per tale problema, e sì che è piuttosto facile risalire al numero di telefono della società.

Impossibilitati a passarmi telefonicamente il loro ufficio legale, mi hanno fornito l’ormai standardizzato abuse@ , e con standardizzato intendo dire che esistono delle informative mondiali riguardo la configurazione di diverse caselle di posta per chi intraprende la carriera di fornitore di servizi internet. Tali caselle di posta servono proprio per la risoluzione rapida di problematiche di questo tipo.

Interessante da notare che viene anche usato il logo di VeriSign sebbene di HTTPS non ce ne sia l’ombra, ma fa tanta scena. Sono sicuro che se qualcuno avesse veramente voluto risolvere il problema tale sito non avrebbe superato il 10 marzo.
E inoltre il fatto che il server si trova in Canada non può certo fermare una azione cosi semplice.

Di sicuro tale truffa può comunque solo basarsi sulla poca conoscenza che hanno la maggioranza degli utenti internet in Italia sull’uso dello strumento informatico e spero che nessuno ne abbia sofferto un danno grave.

Franco Foschi
Responsabile Relazioni Esterne IWA Italia

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Pubblicato il
25 mag 2001
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