Chi si fionda sui siti militari?

Chi si fionda sui siti militari?

Pare che masse di utenti internet stiano tentando in queste ore di visitare i siti dell'esercito americano e di agenzie militari britanniche. Rischiando di mandarli in tilt
Pare che masse di utenti internet stiano tentando in queste ore di visitare i siti dell'esercito americano e di agenzie militari britanniche. Rischiando di mandarli in tilt


Roma – Lo sanno bene i newsmagazine online che in queste ore sarebbero stati presi d’assalto dagli utenti internet desiderosi di rimanere aggiornati minuto dopo minuto su quanto sta accadendo in Iraq. Non lo sapevano, invece, i gestori di alcuni importanti siti istituzionali americani e britannici.

A quanto pare, infatti, siti come quello dell’esercito americano ( www.army.mil ), tradizionalmente piuttosto veloci nel fornire le pagine, mentre scriviamo appaiono molto lenti ed è stato confermato da un portavoce della US Army che vi sono effettivamente difficoltà dovute al fatto che moltissimi utenti stanno accedendo a quelle pagine.

In condizioni analoghe si trovano anche numerosi altri siti americani, come quello dei Marines ( www.usmc.mil ), nonché siti britannici, in particolare la sezione del sito dell’Home Office dedicata al terrorismo ( www.homeoffice.gov.uk/terrorism/ ).

Mentre i provider di mezzo mondo monitorano la crescita del traffico, dunque, i siti di informazione, anche italiani, si sono attrezzati in queste ore per tentare di ridurre i problemi che potrebbero essere causati da una straordinaria affluenza sui propri server. E questo sebbene qualcuno abbia segnalato ieri di aver avuto problemi ad accedere al sito dell’Ansa.

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Pubblicato il
21 mar 2003
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