Chi videogioca non sente il dolore

Chi videogioca non sente il dolore

Lo sostiene un ricercatore che ritiene di poter dimostrare come chi usa i videogiochi si distragga dal dolore continuato, quantomeno per un tempo più lungo rispetto a chi non gioca
Lo sostiene un ricercatore che ritiene di poter dimostrare come chi usa i videogiochi si distragga dal dolore continuato, quantomeno per un tempo più lungo rispetto a chi non gioca


Roma – Una nuova per certi versi inattesa qualità dei videogiochi è stata scoperta da Bryan Raudenbush, un ricercatore della Wheeling Jesuit University di Wheeling, in West Virginia. Secondo Raudenbush, infatti, ci sono videogiochi capaci di distrarre l’uomo dal dolore fisico.

Lo scienziato ha potuto eseguire una serie di test su un campione di adulti volontari. Quelli che giocavano con una mano immersa nell’acqua gelida sono riusciti a sopportare quel dolore per un minuto di più rispetto a quando, con la mano nell’acqua, non potevano distrarsi e pensare ad altro.

Non solo. Il dolore è avvertito più distintamente e diventa insopportabile, secondo Raudenbush, se si utilizza un videogioco rilassante, come il mah-jongg, mentre la mente invece tollera il dolore se è impegnata in un game d’azione che richiede molta attenzione.

Secondo il ricercatore, risultati ancora migliori si potrebbero ottenere sui bambini, per le caratteristiche specifiche della loro minore capacità di concentrazione. Inoltre, sostiene Raudenbush, si potrebbe applicare questa scoperta in molti frangenti, negli ospedali per esempio, per alleviare e rendere meno traumatiche certe pratiche terapeutiche a cominciare proprio dai pazienti più piccoli.

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Pubblicato il
25 mar 2003
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