Roma – Da ieri sul sito italiano www.allofmp3.it campeggia una dicitura ormai celebre, quella che appone la Guardia di Finanza, in questo caso il Comando gruppo di Pronto impiego di Milano, quando deve procedere al sequestro di uno spazio web.
L’operazione disposta dalla Procura di Milano si deve ad una denuncia della Federazione contro la Pirateria musicale (FPM) secondo cui il sito, intestato a due persone residenti in Italia, rappresentava “il portale d’accesso per l’Italia al sito russo allofmp3 che offre migliaia di brani musicali dei più noti artisti senza alcuna autorizzazione dei titolari dei diritti”. Una tesi battuta anche in un breve comunicato diffuso da FIMI , la Federazione dell’industria musicale italiana.
Il sito in questione è allofmp3.com , già al centro di molte polemiche ma che, almeno per ora, le autorità russe non sembrano intenzionate a rimuovere.
Come noto, allofmp3.com consente di accedere a prezzi ridottissimi all’intera discografia di moltissimi nomi noti della scena musicale internazionale, compresa quella italiana, un fatto che secondo l’industria provoca tuttora gravi danni ai detentori del diritto d’autore su quelle opere.
Va detto che sulla liceità di allofmp3.com il dibattito continua. Da parte sua la Federazione internazionale dei fonografici IFPI ha ottenuto fin qui che la società che gestisce i diritti musicali in Russia, ROMS, fosse espulsa dalla CISAC , la Confederazione internazionale di questo genere di società, proprio perché avrebbe concesso a quel sito, come ad altri, licenze che secondo IFPI non aveva diritto di garantire.