Cina: Internet arriva con la WTO

Cina: Internet arriva con la WTO

L'organizzazione mondiale del commercio sta per ammettere la Cina. Con importanti ripercussioni sugli investimenti online. Dal nostro inviato
L'organizzazione mondiale del commercio sta per ammettere la Cina. Con importanti ripercussioni sugli investimenti online. Dal nostro inviato


Hong Kong (Cina) – dal nostro inviato Wang Xiaobo – Dopo lunghe ed estenuanti trattative, la Cina e gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo bilaterale per l’accesso al WTO (World Trade Organisation), ovvero l’organizzazione che regola i commerci mondiali.

L’accesso al WTO era uno dei pilastri fondamentali della politica estera cinese e l’accordo con gli Stati Uniti rende prossimo l’ingresso della Cina nell’organizzazione.

Dalle anticipazioni rese pubbliche su tale accordo, si nota che il grande mercato potenziale costituito dai milioni di utenti della rete cinese si sta formalmente per aprire anche agli investimenti stranieri, in quanto si sancisce la possibilità di partecipazione diretta di azionisti stranieri nel settore delle telecomunicazioni.

Altro particolare degno di importanza, la presenza di clausole dette di “grandfathering”, studiate per la protezione degli investimenti già effettuati nelle fasi transitorie.

Questo significa che, per esempio, la recente iniziativa di Yahoo! in Cina per creare un portal dovrebbe rientrare nelle iniziative incluse nel trattato, nonostante i pareri contrari espressi nelle settimane scorse dal Ministero competente.

Sembrerebbe quindi un altro esempio di come il coraggio imprenditoriale e lo stile aggressivo caratteristico delle internet companies americane abbia ripagato anche in situazione di alto rischio normativo.

Perché uso il condizionale? Esperti del settore mettono in guardia sulle clausolette dell?accordo scritte in piccolo , che generalmente vengono tralasciate dai sommari riportati sulla stampa. Altri maligni sostengono che alcune delle aziende americane che hanno creato portals in Cina lo hanno fatto esclusivamente per creare un valore potenziale più fittizio che reale ma che comunque serve per il successo delle quotazioni in borsa, che al momento glissa sulla profittabilità delle internet companies.

Che dire? Il tempo ci dirà chi ha ragione, certo è che il periodo dei grandi cambiamenti, quasi epocali, che ha caratterizzato l’ultimo ventennio in Cina non è ancora terminato, e che altri si profilano dietro l’angolo, o forse è meglio dire dietro lo schermo del computer più vicino.

Wang Xiaobo

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Pubblicato il
19 nov 1999
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