Roma – Può sorprendere qualcuno ma stando ad uno studio appena reso noto, gli utenti della internet cinese sono dopo gli statunitensi quelli che ricevono in assoluto più spam. Si parla di circa 46 miliardi di email-spazzatura inviate a mailbox in Cina.
Ad affermarlo è la divisione locale della Internet Society , secondo cui dal 1994, anno in cui il paese si è collegato alla grande rete, sono arrivate un totale di almeno 150 miliardi di email del genere, pari a circa il 30 per cento del traffico email complessivo.
Stando a quanto riportato dall’agenzia ufficiale Xinhua questo fenomeno in rapida crescita viene ritenuto estremamente dannoso anche dalle autorità cinesi come da quelel americane ed è per questo che proprio Internet Society ha elencato nelle scorse settimane più di 650 server nel mondo da inserire in black list che blocchino tutte le email provenienti da lì. Una operazione di blocco anti-spam su vasta scala che si concretizzerà il 20 marzo, quando scatterà l’ ultimatum dato ai gestori di questi server per cambiare politica. E ormai mancano poche ore.
La mossa di Internet Society of China arriva a qualche mese di distanza da una prima “presa di posizione” delle autorità di Pechino contro lo spam, che lo scorso settembre hanno deciso di bloccare le email provenienti da quasi 130 server sparaspam.
Di interesse segnalare che fin qui l’ultimatum non sembra aver sortito alcun effetto e questo nonostante il fatto che dei server incriminati 62 sono cinesi. La ragione della mancata “osservanza” delle minacce di Internet Society viene attribuita al fatto che per gli spammer non ci sono vere punizioni e che i fornitori di servizi di posta elettronica in realtà non vogliono assumersi l’onere di realizzare sistemi antispam.
Infine è bene ricordare che, rimanendo sui dati ufficiali, la Cina è seconda soltanto agli Stati Uniti anche per numero di utenti: sono 79,5 milioni gli utenti cinesi secondo le stime di dicembre 2003.