Cina, microblogging identificato

Cina, microblogging identificato

Tutti gli utenti del social network Weibo dovranno favorire i documenti agli amministratori del sito stesso. Pena il blocco delle pubblicazioni in stile Twitter. Ribellione da parte degli iscritti: meditano la migrazione di massa
Tutti gli utenti del social network Weibo dovranno favorire i documenti agli amministratori del sito stesso. Pena il blocco delle pubblicazioni in stile Twitter. Ribellione da parte degli iscritti: meditano la migrazione di massa

Un nuovo giro di vite tra i vasti meandri della Rete cinese, nell’ennesimo pacchetto di regole annunciato dalle autorità di Pechino. Coinvolti tutti gli utenti di Weibo, piattaforma di microblogging in stile Twitter molto popolare in Cina. Gli iscritti al social network dovranno così fornire la propria identità per continuare ad esprimersi online .

In sostanza , gli amministratori di Weibo dovranno assicurarsi che tutti gli utenti presenti e futuri inviino i propri dati anagrafici da associare ad un determinato account . I microblogger potranno conservare il nickname scelto, che non sarà però utile a nascondere con l’anonimato post e filmati caricati.

Secondo il governo cinese, le nuove misure serviranno ad innalzare il livello di credibilità e affidabilità del web. Tutelando le esperienze di navigazione degli utenti e migliorando la qualità nei servizi offerti da piattaforme come Weibo . Per molti, invece, si tratterebbe di un’ombra censoria su uno dei social network più usati in Cina.

Critiche a secchiate da parte degli iscritti: c’è chi ha consigliato una migrazione di massa verso gli ambienti social di Twitter e Google Plus . Nel pacchetto di regole è stato infatti previsto il blocco delle pubblicazioni nei confronti di chi non favorisca i documenti agli amministratori dei servizi di Weibo Sina e Sohu.

Nel frattempo, due misteriosi cittadini cinesi sono stati arrestati per aver diffuso online indiscrezioni pericolose. Addirittura 5mila agenti di polizia sarebbero stati inviati dal governo a protezione di una cerimonia nuziale . Una notizia smentita dalle autorità: i poliziotti si sarebbero trovati a passare di lì per caso.

Che il controllo di Internet sia ormai diventato una vera e propria ossessione per Pechino è cosa ormai nota. Sempre sul sito di microblogging Sina Weibo è attualmente impossibile ottenere risultati dalla ricerca con query relative alle proteste nel villaggio di Wukan . Pare che le nuove regole imposte dal governo prevedano anche la rimozione di contenuti sgraditi.

Mauro Vecchio

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
16 dic 2011
Link copiato negli appunti