Cinesi lanciano Pentium 4 taroccati

Cinesi lanciano Pentium 4 taroccati

Chip rimaneggiati venduti a prezzi concorrenziali: un'azienda di Shenzhen, in Cina, camuffa CPU Celeron e le spaccia come Pentium 4. Intel su tutte le furie: non tolleriamo episodi di questo genere
Chip rimaneggiati venduti a prezzi concorrenziali: un'azienda di Shenzhen, in Cina, camuffa CPU Celeron e le spaccia come Pentium 4. Intel su tutte le furie: non tolleriamo episodi di questo genere


Shenzhen (Cina) – Scheda madre assembled in China e processore Pentium 4 designed in USA a meno di 70 euro : un sogno? No, una truffa . La Shenzhen Chuanghui Electronics , un’azienda con 500 dipendenti collocata nel cuore produttivo della Repubblica Popolare Cinese, riesce a vendere in tutto il mondo migliaia di componenti hardware “taroccati”, spacciando e camuffando CPU prodotte da Intel .

In pratica gli operai della SCE prendono dei Celeron a 1,7GHz, li rimaneggiano, li impacchettano con etichette mendaci e li rivendono come Pentium 4 da 3,6GhZ – garantiti come “prodotti originali” dalle “prestazioni eccellenti”. Le differenze tra i due chip, grazie ad un accortissimo processo di sofisticazione software , vengono portate ad un livello difficilmente percettibile dai meno esperti: schede madri e processori sono forniti in abbinamento con BIOS e driver speciali che ne modificano il riconoscimento da parte dei sistemi operativi Windows.

Lo scandalo è emerso da una inchiesta condotta dalla IDG : l’azienda di Shenzhen ha catturato l’attenzione degli esperti per aver pubblicato offerte dal prezzo sospetto sul portale Alibaba , utilizzato dalla grande industria manifatturiera cinese per vendere oltre confine.

La SCE si presenta come “partner ufficiale di Intel” e vende le CPU taroccate in paesi di tutto il mondo, tra cui spiccano molti stati africani, asiatici e sudamericani. Ma Intel non sembra affatto disponibile a prestarsi al giochino ed anzi si è detta su tutte le furie. Il distaccamento asiatico dell’azienda statunitense, ad Hong Kong, ha fatto sapere che “non tolleriamo in nessuna maniera questo tipo di comportamenti”.

Le CPU dello scandalo sono state immediatamente rimosse dal loro spazio online. Tuttavia James Zhan, portavoce dell’azienda cinese, si difende proclamando la “completa legittimità” del loro operato: “Non tentiamo di nascondere quanto facciamo ed i nostri acquirenti sanno esattamente cosa comprano”. La Chuanghui Electronics è presente in Occidente con il marchio KingJet ed è stata fondata nel 1997, specializzandosi nella produzione di memorie flash e dispositivi di archiviazione di massa.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 22 nov 2005
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