L’ Università Tecnica Nazionale di Atene (NTUA) ha pubblicato uno studio che descrive un nuovo metodo per la produzione di circuiti a base di polimeri conduttivi: un sistema che elimina buona parte dei problemi attualmente posti dall’impiego di tali materiali plastici nella realizzazione di componenti elettronici di base.
I polimeri sono economici, flessibili e leggeri, ma i sistemi attualmente impiegati per la loro implementazione su un substrato hanno svantaggi notevoli: l’uso dei polimeri liquidi, ad esempio, richiede l’impiego di solventi che possono portare a vari effetti collaterali come la dissoluzione dello strato inferiore del composto.
Il metodo ideato dai ricercatori dell’NTUA, invece, prevede l’impiego di un polimero solido e di un laser: il polimero da stampare viene messo a contatto con uno strato di vetro o quarzo, mentre più in basso (separato da un gap di alcuni micrometri) c’è il substrato su cui il polimero andrà stampato.
Focalizzando il laser attraverso il quarzo (o vetro), gli esperti greci hanno infine depositato in maniera precisa e sicura (tramite l’impiego di brevi pulsazioni luminose) il polimero tramite movimento pre-programmato del substrato e dello strato di polimero da stampare.
I ricercatori dicono di poter impiegare la tecnologia per stampare ogni genere di struttura polimerica bidimensionale: i primi risultati del loro lavoro comprendono circuiti sensori per applicazioni biotecnologiche (polimero polyaniline ).
Affinché il metodo di stampa polimerica al laser si dimostri pienamente affidabile, però, i ricercatori hanno ancora la necessità di valutare l’eventuale effetto di alterazione nella configurazione chimica dei polimeri generato dalle pulsazioni luminose.
Alfonso Maruccia