New York (USA) – Il rumore sollevato dai sistemi che inviano SMS pubblicitari agli utenti di telefonia mobile dimostra un forte interesse per questo genere di promozione, se per ogni messaggio è prevista una remunerazione. A queste conclusioni è arrivato l’ultimo studio di Telephia , secondo cui proprio il pagamento per la pubblicità e/o una forte dose di controllo sui messaggi in arrivo rappresenta la chiave per chi vuole fare dell’SMS un veicolo pubblicitario di successo.
In realtà i sistemini e sistemoni che offrono una remunerazione per gli SMS pubblicitari ricevuti hanno ottenuto moltissimi iscritti senza però far decollare il business. Eppure, afferma Telephia, il terreno è fertile.
Stando alla società di rilevazione nel mercato wireless, chi utilizza il telefonino per inviare e ricevere dati è il più propenso ad utilizzarlo anche come “ricettore” di pubblicità.
I dati sostengono che il 47 per cento degli intervistati ha espresso perplessità sulla proposta di ricevere SMS pubblicitari ma questa percentuale è scesa quando si prospettava una remunerazione, oppure sconti su prodotti e servizi, in cambio della ricezione dei messaggi. Il 19 per cento di quel 47 per cento, nel caso di “premi”, si dice molto disposto o decisamente disposto a ricevere messaggi promozionali sul proprio cellulare.
La “chiave” è però nella terza operazione di rilevazione svolta da Telephia, quando l’azienda si è rivolta solo ai molto scettici. Messi di fronte alla possibilità di controllare la ricezione dei messaggi e di poter “escludere” un’azienda piuttosto che un’altra, il 17 per cento ha risposto di essere in quel caso molto disponibile a ricevere messaggini pubblicitari.
Alla fine dello studio, dunque, solo il 21 per cento di tutti gli intervistati (un campione di 3.600 utenti americani) ha in ogni caso rifiutato l’idea di ricevere SMS pubblicitari.