Come fu che Bush rinunciò all'email

Come fu che Bush rinunciò all'email

Il rischio che in future inchieste i suoi messaggi possano essere resi pubblici convince il presidente americano a lasciar perdere la posta elettronica. Sulla scorta di quanto accaduto a Clinton
Il rischio che in future inchieste i suoi messaggi possano essere resi pubblici convince il presidente americano a lasciar perdere la posta elettronica. Sulla scorta di quanto accaduto a Clinton

Washington (USA) – L’email ha “incastrato” più o meno tutti negli Stati Uniti negli ultimi anni e il presidente americano George W. Bush non intende fare la stessa “fine” di politici, capitani d’industria e del suo predecessore Bill Clinton. Poiché i messaggi di posta elettronica potrebbero essere resi pubblici in future inchieste, Bush ha rinunciato ad utilizzare l’email tout-court.

A quanto pare Bush ha inviato un messaggio di “commiato elettronico” a 42 persone tra famigliari e amici per avvertirli di questa decisione. Sarebbero stati i suoi legali a metterlo in guardia contro l’utilizzo “facile” dell’email, testi che in futuro potrebbero essere ripresi e pubblicati, minando la sua immagine o credibilità se inseriti in certi “contesti”.

“I miei avvocati – ha scritto Bush in questo messaggio di commiato che, naturalmente, non è rimasto privato a lungo – mi hanno spiegato che tutta la corrispondenza effettuata via email è soggetta a possibili richieste di conoscibilità. Dal momento che non voglio che le mie conversazioni private siano utilizzate per creare imbarazzi, l’unica cosa da fare rimane non utilizzare la corrispondenza elettronica. Questo mi dispiace, perché mi faceva piacere dialogare via email con ciascuno di voi”.

Pare comunque che Bush continui a volersi fidare del telefono, tanto che nel saluto conclusivo del messaggio ha inserito la frase: “Mi mancheranno le vostre idee e il vostro supporto, così dovremo cercare di sentirci per telefono”.

Va detto che il predecessore di Bush, Bill Clinton, non ha praticamente mai utilizzato la posta elettronica temendo le stesse conseguenze ma è stato messo nei guai da una email di Monica Lewinsky che entrò a far parte delle prove utilizzate per imbastire il più celebre procedimento giudiziario in cui è stato coinvolto Clinton, lo “scandalo Lewinsky”.

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Pubblicato il
21 mar 2001
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