Guai all’orizzonte per comScore, la società di ricerca specializzata nell’analisi del traffico web: due netizen USA sostengono di essere incappati nel software “spione” installato illegalmente dalla società, software che avrebbe lo scopo di raccogliere informazioni personali e di navigazione per meglio tracciare gli utenti .
Il caso è Harris v. Comscore Inc , e i suoi promotori – Jeff Dunstan della California e Mike Harris dell’Illinois – intendono trasformare la causa in una class action capace di rappresentare tutti quegli utenti che siano incappati – consapevolmente o meno – nel programma spione di comScore.
“La portata e l’ampiezza dei dati raccolti da Comscore su utenti ignari è terrificante”, recita la causa intentata contro la società di ricerca statunitense, e tra le informazioni carpite senza l’autorizzazione preventiva dell’utente ci sarebbero username e password, numeri di carte di credito, prezzi pagati per gli acquisti online, indirizzi web visitati, banner pubblicitari clickati e via elencando.
Neanche a dirlo, comScore rigetta totalmente le accuse e si limita a parlare di una causa legale “priva di merito e piena di inesattezze fattuali”. La parola passa ora ai tribunali.
Alfonso Maruccia