Microsoft presenta on X , app sperimentale per Android con cui gli sviluppatori possono “programmare” il proprio smartphone a comportarsi in un certo modo in relazione a eventi come la ricezione di un SMS o l’uscita dal raggio di una rete wireless.
Redmond spiega la potenziale utilità della sua app descrivendo il caso dell’invio di un SMS alla propria moglie in seguito all’uscita dal posto di lavoro, oppure quello del fidanzato curioso che chiede “dove” e ottiene in risposta la posizione in cui si trova lo smartphone – e quindi il suo utilizzatore.
Microsoft parla di estensione delle funzionalità di Android tramite l’uso di codice JavaScript, con la creazione di “ricette” personali (oppure il riutilizzo di codice già preparato da altri) da inviare al dispositivo Android desiderato dal sito web della app.
Più che a estendere le funzionalità di Android, però, Redmond ha confessato che in realtà la nuova app (beta) serve soprattutto a sperimentare una nuova tecnologia servendosi del “modello meno restrittivo dal punto di vista della sicurezza” per poi realizzare un prodotto finito per l’ecosistema Windows Phone. E per quanto riguarda il responso del pubblico, infine, agli androidi on {X} non sembra piacere granché .
Alfonso Maruccia