Roma – Mancanza di trasparenza e di buona fede. E’ questa, in sintesi, l’accusa che il Codici muove nei confronti di Wind in merito alla gestione della promozione “Noi Wind”. E per questo motivo l’associazione ha deciso di rivolgersi al Garante delle telecomunicazioni e a quello per la concorrenza e il mercato .
La promozione, ricorda il Codici, prevedeva la possibilità di usufruire ogni mese di 300 minuti “gratuiti” di conversazione verso tutti i cellulari Wind, previo pagamento, sempre mensile, di una quota fissa pari a 5 euro. Ma dal 15 settembre, denuncia l’associazione, “senza alcun preavviso, gli utenti che avevano aderito alla promozione si sono ritrovati con 200 minuti di telefonate invece di 300. Per cui chi aveva aderito alla promozione, per esempio, il 12 settembre, pur avendo diritto ai 300 minuti da consumare nei 30 giorni successivi, si è visto sottrarre, a metà del mese, il residuo dei 300 minuti non ancora consumato, finendo per pagare anche le telefonate verso i numeri Wind”.
Fino al 14 settembre, ossia il giorno prima di apportare le variazioni sopra descritte, l’operatore avrebbe inoltre pubblicizzato la promozione illustrando le condizioni precedenti: di conseguenza, i nuovi clienti Wind si sono ritrovati a vedersi applicare tariffe e termini di adesione differenti da quelli conosciuti, e che erano il presupposto all’acquisto della SIM card dell’azienda dell’Arancia.
Il Codici formula quindi una serie di contestazioni. “In primis una sostanziale mancanza di trasparenza ed informazione ? dichiara Carmine Laurenzano, responsabile ufficio legale Codici – in merito a caratteristiche, modalità e tempi di durata della promozione, credendo che se i cittadini avessero saputo prima delle variazioni che la promozione avrebbe subito, avrebbero ritenuto poco conveniente aderirvi”; inoltre “la scelta di cambiare le condizioni della promozione in corso, per giunta al medesimo costo di prima, che avrebbero dovuto interessare solamente i nuovi abbonati”. Infine, conclude il Codici, “riteniamo che la scelta di variare il tempo a disposizione per effettuare chiamate gratuite verso numeri Wind sarebbe stata meno vessatoria se avesse dato ai neo abbonati comunque la possibilità di usufruire dei 300 minuti del mese di settembre, considerando come termine i trenta giorni successivi alla sottoscrizione dell’abbonamento stesso”.
La denuncia del Codici si va ad aggiungere ad una serie di episodi che nell’ultimo periodo vedono Wind-Infostrada messa all’indice dai consumatori, dopo la condanna per pubblicità ingannevole sull’offerta Tuttoincluso e le recentissime proteste inoltrate all’Agcom per la gestione del customer care, di cui si sono fatti portavoce MDC e Codacons : mentre MDC ne illustra la mancanza di professionalità , con assistenti che si presenterebbero con maleducazione e pessimo senso dell’humor, il Codacons ne mette in luce l’irritante lentezza: “Chi ha un problema sulla propria linea telefonica dovrebbe ricevere un’assistenza veloce e puntuale, e non attendere minuti infiniti alla cornetta ascoltando la musichetta di cortesia. Di qui l’esposto all’Autorità delle comunicazioni affinché intervenga con provvedimenti in favore degli utenti”.
Dario Bonacina