Roma – Si stringono i tempi e raddoppiano le critiche per il trattato internazionale sul crimine cyber, una Convenzione che è allo studio del Consiglio d’Europa e che è appoggiata anche dagli Stati Uniti.
Al Consiglio d’Europa è giunta una nuova lettera delle decine di associazioni che fanno parte della Global Internet Liberty Campaign . Nella lettera c’è un appello a rifiutare quel testo che potrebbe “limitare grandemente la libera circolazione delle idee”.
Il testo prevede un’estensione notevole dei poteri di intercettazione e di indagine sulla Rete da parte delle forze dell’Ordine dei 41 paesi aderenti al Consiglio d’Europa. Una estensione che secondo la GILC verrebbe resa effettiva a spese della libertà individuale.
Sulla possibilità che questi appelli abbiano effetto sono in pochi a crederci, visto anche il “passo veloce” adottato dal Consiglio d’Europa per dibattere della questione e arrivare alla firma della Convenzione.