Corel svende Linux?

Corel svende Linux?

Nella perenne ricerca della stabilità finanziaria Corel sembra oggi disposta a sbarazzarsi della sua divisione Linux. Che fine farà Corel Linux? E soprattutto, Microsoft perderà il suo traghettatore verso l'open source? Ne parlano tutti
Nella perenne ricerca della stabilità finanziaria Corel sembra oggi disposta a sbarazzarsi della sua divisione Linux. Che fine farà Corel Linux? E soprattutto, Microsoft perderà il suo traghettatore verso l'open source? Ne parlano tutti


Ottawa (Canada) – Nonostante il recente investimento di Microsoft, Corel sembra sempre alla disperata ricerca di una stabilità finanziaria persa ormai da troppo tempo. E per ottenerla, si vociferava l’altro ieri, potrebbe addirittura essere disposta a vendere le sue attività legate a Linux.

Questa notizia, che ha già avuto come effetto immediato un deprezzamento del 5% delle azioni di Corel, è stata parzialmente ridimensionata solo ieri sera da una portavoce della società, Louise Hanlon, che ha affermato: “Stiamo valutando numerose opzioni e la vendita del business legato a Linux è solo una di queste”.

Solo una delle tante strade, dunque, ma secondo molti analisti la più probabile. Michael Cowpland, fondatore ed ex CEO di Corel, si dimise dalla sua carica lo scorso agosto proprio per aver mancato di misura le previsioni su Linux: egli predisse per quest’anno guadagni intorno ai 20 milioni di dollari, ma fino a questo mese superano di pochissimo i 6 milioni.

La software house canadese, che ha già tagliato il 21% dei posti di lavoro (320 dipendenti), ha affidato la scelta delle strategie economiche per il ritorno al pareggio ad una società di consulenze: la decisione sulla nuova direzione da intraprendere sarà resa pubblica non prima del prossimo anno.

Alcune fonti sostengono che Derek Burney, l’attuale CEO di Corel, sia già in trattative per la vendita di Corel Linux ad alcune aziende del mercato open source, fra cui il nome più probabile sembra essere quello di Progeny: il CEO di questa piccola società ha però fatto capire che sarebbe interessato al prodotto di Corel solo se questo fosse oggetto di una “svendita”.

Se gli obiettivi di Corel fossero davvero quelli di sbarazzarsi integralmente della sua unità dedicata allo sviluppo di software per Linux, non è ancora bene chiaro come questo potrebbe influire sugli accordi presi con Microsoft: come si ricorderà, infatti, nel contratto riguardante la partnership fra le due aziende si trova una clausola con la quale Microsoft si riserva la possibilità di affidare a Corel il porting della piattaforma.NET su Linux. Questa sembrava, fra l’altro, una nuova opportunità anche per Corel di rilanciare la sua divisione Linux.

Microsoft rischia di perdere la sua principale porta d’entrata verso il mondo Linux oppure, al contrario, l’eventuale vendita potrebbe addirittura far parte degli accordi? Per ora non è dato saperlo, ma di certo è difficile che Corel intenda muoversi in una direzione che possa entrare in conflitto con gli interessi di Redmond.

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Pubblicato il
22 nov 2000
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