Charlotte (USA) – Nove anni di carcere in una prigione federale. Questa la sentenza che nelle scorse ore è stata emessa contro il 21enne Brian Salcedo che, assieme ad alcuni complici, aveva tentato di scassinare le reti informatiche di alcuni negozi Lowès, celebre catena distributrice.
Salcedo aveva ammesso la propria colpevolezza lo scorso agosto, cercando la via ad uno sconto di pena per le imputazioni di aver cospirato con altri per violare un sistema informatico con finalità truffaldine. L’uomo con i propri complici, che attendono ancora le relative sentenze, aveva craccato una rete wireless evidentemente poco difesa e, introducendosi nei sistemi dei negozi Lowès, aveva tentato di impadronirsi del database contenente tutte le informazioni sui clienti, compreso un numero enorme di dati di carte di credito. Per farlo, aveva inserito sui computer un cavallo di troia capace di far spedire dai computer dedicati le informazioni di interesse. Ma i tre non sono riusciti nel loro intento.
Il giudice distrettuale che ha presieduto il caso ha comunque optato per una sentenza assai pesante, considerata la più grave a carico di un reato informatico, persino più pesante di quella a cinque anni e mezzo che a suo tempo colpì il celebre hacker Kevin Mitnick .
“Credo che il danno potenziale che l’azienda avrebbe potuto subire – ha spiegato il giudice – sia talmente grande che giustifica da solo una sentenza esemplare contro mr. Salcedo”. C’è da chiedersi cosa avrebbe deciso il giudice se la perdita, invece, fosse stata reale.