Cracking online a scopo videoludico

Cracking online a scopo videoludico

2mila coreani hanno subito il furto dei codici delle loro carte d'identità; un gruppo di pirati li avrebbe utilizzati per agevolare il mercato delle copie illegali del game Lineage
2mila coreani hanno subito il furto dei codici delle loro carte d'identità; un gruppo di pirati li avrebbe utilizzati per agevolare il mercato delle copie illegali del game Lineage


Seoul – I furti di identità sul Web non stupiscono più, ma se un cracking a questo scopo avviene nel settore del multiplayer gaming non può che sollevare attenzione. La polizia coreana sta investigando sul furto dei codici delle carte di identità e dei dati sensibili di almeno 2mila utenti del noto videogioco Lineage .

Sviluppato dalla NCSoft , il MMORPG (Massive Multiplayer Online Role Playing) in questione sfrutta una piattaforma online ed offre agli utenti la possibilità di giocare in qualsiasi momento abbonandosi con una spesa di 29700 Won (circa 23 euro) al mese. Dopo l’acquisto in negozio, infatti, si può accedere gratuitamente al sistema online per tre giorni. Scaduto il tempo a disposizione si è obbligati a sottoscrivere un abbonamento.

Alcuni truffatori avrebbero sottratto i dati personali di numerosi utenti Web craccando alcuni negozi online. Queste informazioni in seguito sarebbero state utilizzate per rivendere al mercato nero copie pirata del gioco, e di fatto fornire i “tre giorni” gratuiti delle versioni ufficiali.

Non si tratterebbe quindi di una frode finanziaria nei confronti di ignari consumatori ma di un meccanismo per agevolare il mercato illegale. La maggior parte dei siti coreani richiedono agli utenti di fornire i codici della propria carta di identità, anche per servizi banali. Il Governo Coreano disapprova questo metodo pernicioso e sta cercando di individuare una soluzione alternativa che permetta comunque la registrazione degli utenti.

Va detto che gli utenti statunitensi di Lineage, per fare un esempio, hanno bisogno solo di confermare il loro indirizzo mail per accedere al gioco. Così avviene anche per World of Warcraft e tanti altri.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
23 feb 2006
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