Cresce la Wikipedia degli 007 americani

Cresce la Wikipedia degli 007 americani

Si chiama Intellipedia e gira sui network protetti dell'intelligence americana, consentendo ai funzionari di collaborare in modo simile a quanto accade sulla celebre enciclopedia. Gli obiettivi? Ambiziosissimi
Si chiama Intellipedia e gira sui network protetti dell'intelligence americana, consentendo ai funzionari di collaborare in modo simile a quanto accade sulla celebre enciclopedia. Gli obiettivi? Ambiziosissimi

Washington (USA) – Dal 17 aprile ad oggi è nata e cresciuta Intellipedia , un nuovo singolare strumento in mano all’intelligence statunitense che trae ispirazione dalla celebre enciclopedia collaborativa Wikipedia , di cui replica strumenti partecipativi e, in parte, obiettivi di conoscenza.

A rivelare che sui network protetti dei Servizi segreti americani si va creando uno strumento di “conoscenza collettiva” è stato John Negroponte, che guida questa particolarissima branca dell’amministrazione USA. A suo dire oggi Intellipedia offre 28mila pagine e alla sua crescita collaborano 3600 utenti registrati . Non deve sorprendere se si pensa che oltre ai funzionari dell’intelligence collaborano a questo particolarissimo strumento di conoscenza anche l’Amministrazione dei trasporti nonché operatori dei laboratori di ricerca nazionali.

Ma, come spiega Smh.com , di versioni di Intellipedia in realtà ne esistono più di una . Si va da quella che comprende gran parte delle attività e delle conoscenze dell’intelligence ad altre nelle quali appare solo una parte di quel materiale, ad esempio quello “rilevante ma non classificato”, disponibili per un più alto numero di funzionari e gradi gerarchici.

A differenza di Wikipedia, come accennato, Intellipedia si appoggia sul web riservato noto come Intelink al quale può accedere soltanto il personale dotato di determinate credenziali. Il suo impiego consente, ha spiegato Negroponte, di raccogliere più rapidamente i materiali di interesse su specifici temi e, grazie alla forma collaborativa, di tenere sott’occhio tutta la conoscenza dei Servizi su quelle materie. L’idea è che possa anche ridurre gli errori dei Servizi rendendo più affidabile l’informazione fornita all’amministrazione americana, vitale per la sicurezza nazionale.

I progetti per il futuro sono ambiziosi: aprire l’accesso al nuovo strumento a funzionari dei servizi segreti “amici”, come quelli inglesi o canadesi, e persino realizzare versioni “light”, ad esempio focalizzate sulle epidemie, che possano vedere la partecipazione persino di avversari “storici”, come i funzionari cinesi. “Potremmo sperare – ha sottolineato un osservatore – di arrivare ad esempio ad un medico di Shangai che contribuisca con informazioni utili sull’influenza asiatica”.

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Pubblicato il
2 nov 2006
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