Quando la nanotecnologia si sposa con l’elettromagnetismo esce fuori una nuova genia di cristalli fotonici , che l’Università di Toronto ha integrato all’interno di display e-paper dotati di brillantezza superiore e per la prima volta in questo ambito di una latenza nel cambio dei colori misurabile in un decimo di secondo .
Contrariamente ai tipi di e-paper in bianco e nero attualmente utilizzati in prodotti commerciali come il Kindle di Amazon o il Sony Reader, ma anche rispetto ai display e-paper prodotti da E-Ink , i cristalli fotonici sono in grado di riflettere la luce senza assorbirla riproducendo uno spettro di colori completo, e ogni pixel si “accende” di un colore pieno al variare della tensione applicata senza la necessità di doverlo comporre mediante le tre varianti RGB per riprodurre le immagini.
Avere ogni singolo pixel colorato di un colore proprio significa poter rendere una brillantezza superiore del tutto paragonabile a quella della carta stampata , assicurano i ricercatori, e se fino a ora i cristalli fotonici si erano rivelati più lenti degli altri materiali, ora diventano competitivi per l’utilizzo in applicazioni commerciali nei prossimi anni.
A commercializzare la tecnologia messa a punto dall’università ci sta pensando la start-up Opalux , che al momento produce display nanometrici riprodotti su vetro ma che potrebbe benissimo sviluppare e-paper flessibili basati sullo stesso principio.
Tra i problemi dei cristalli fotonici ancora da risolvere c’è però la risposta dell’elettrolito presente nella struttura nanometrica (porosa come una ragnatela) che costituisce i cristalli, che come nel caso delle batterie per laptop, tende a diminuire di efficienza dopo un certo numero di passaggi della carica elettrica. La sfida in questo caso è riuscire a sviluppare display in grado di resistere per un numero sufficiente di cicli di visualizzazione, “migliaia” dicono i ricercatori.
Alfonso Maruccia
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Ovvia conclusione altro che crisi!
Ma avete visto la politica di vendita?In pratica sei obbligato a pagare il doppio per "regalare" un portatile in un paese povero, con esborso superiore a quello di un netbook ed un apparecchio nettamente inferiore per ingombri e prestazioni!Non gli viene il dubbio di avere esagerato? Che magari venderlo nei paesi ricchi al prezzo "reale" e chiedendo magari un'offerta libera avrebbero ottenuto molto di più?Evidentemente la maggior parte dei consumatori non è composta da filantropi...Enjoy with UsRe: Ovvia conclusione altro che crisi!
Magari ai bambini poveri prima di avere un laptop servirebbe del cibo.. così a naso eh...soliti americani.Semplicemen teRe: Ovvia conclusione altro che crisi!
XXXXXponte si occupa di informatica, non di cibo. A quello dovrebbe pensarci altra gente... ad esempio, quelli che noi (inteso come INTERA RAZZA UMANA) continuiamo a votare nonostante sia chiaro che ci prendono per il cuXo.Babele DunnitRe: Ovvia conclusione altro che crisi!
per avere il cibo servono i soldi, per fare soldi serve un lavoro, per avere un lavoro serve cultura, informazione, strumenti.regalandogli un laptop gli permetti di evolversi per guadagnarseli da soli i soldi per il cibo o per tutto quello di cui hanno bisogno. non ci vuole poi molto a capirlo...yawnRe: Ovvia conclusione altro che crisi!
Mi sa che non hai ben presente la scala dei bisogni di Maslow, il PC è importante ma se non hai soddisfatto i bisogni primari col cavolo che senti il bisogno di lavorare per migliorare la tua condizione sociale.Il problema non è né il cibo né il PC di XXXXXponte ma l'acqua.Non avendo acqua viene investito il 50% del proprio tempo nel viaggio verso la fonte più vicina dunque non c'é tempo per lavorare.Non serve cibo e magari il PC non è una necessità primaria, lo sono tubi, pompe e acquedotti.Cla-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 11 gennaio 2009 12.30-----------------------------------------------------------claRe: Ovvia conclusione altro che crisi!
Esatto non gli viene in mente che se lo vendono al prezzo reale molte persone in piu' lo comprano e possono iniziare a ridurre i costi grazie alle economie di scala?Mario GiammarcoRe: Ovvia conclusione altro che crisi!
- Scritto da: Mario Giammarco> al prezzo reale molte persone in piu' lo comprano> e possono iniziare a ridurre i costi grazie alle> economie di scala?Give-One-Get-One e` nato ben prima dei notebook a prezzo stracciat:, quando usci` $399 erano pochini per avere un notebook di quelle dimensioni. Oggi e` vero e` fuori mercato, ma allora pareva una buona idea.In vero OLPC e` un progetto fallito che XXXXXponte si ostina a portare avanti. Cedere a XP e` stata la mossa che ha definitivamente sancito la fine di un'idea precisa e ha messo in ridicolo l'intero progetto.OLPC dovrebbe gettare la spugna e lasciare spazio a nuove idee.Openclose.i tL'approccio "finanziario" all'americana
E' sempre molto pericoloso. Si parte con capitali ingenti e business plan inarrivabili, quando non si raggiungono gli obiettivi l'investitore di turno non rifinanzia la tranche concordata e la struttura sovradimensionata collassa sotto il suo stesso peso ...Questo è un discorso generale, non so se può essere collegato anche al progetto di XXXXXponteMy 2 centsClaclaDopo aver fatto soldi a palate ...
XXXXXponte si è arricchito sulla pelle dei bambini poveri sfruttando il progetto OLPC; adesso comincia a licenziare i suoi dipendenti in modo da godersi i soldi da solo ... o magari in compagnia di qualche gnocca su un'isola tropicale ...Alvaro VitaliRe: Dopo aver fatto soldi a palate ...
troll.yawnE i nostri poveri e disoccupati?
... per i bambini del terzo mondo...E dei poveri e dei disoccupati del primo mondo naturalmente XXXXXponte se ne infischia, come l'ex ministro Ferrero e tanti altri, se non si e' negri o zingari si puo' tranquillamente morire di fame.PaoloPaoloC'ha visto giusto però...
Effettivamente l'OLPC è stato il precursore degli eeepc e similari che popolano i negozi di informatica di oggi: un portatilino piccolo con poche risorse ma estremamente adatto per un impiego universale...lungimirant eGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiAlfonso Maruccia 08 01 2009
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