Crusoe neopaladino della sicurezza

Crusoe neopaladino della sicurezza

Transmeta lavora su una nuova generazione dei suoi chip Crusoe in cui implementerà specifiche per la sicurezza dei dati, anche per i sistemi per la protezione del copyright
Transmeta lavora su una nuova generazione dei suoi chip Crusoe in cui implementerà specifiche per la sicurezza dei dati, anche per i sistemi per la protezione del copyright


Santa Clara (USA) – Nel tentativo di rafforzare la propria posizione sul mercato mobile, Transmeta sta lavorando ad una nuova versione del suo chip Crusoe TM5800 che integra diverse funzionalità relative alla sicurezza e alla protezione dei dati.

Similmente a quanto farà Intel con il progetto LaGrande annunciato lo scorso anno, Transmeta offrirà i suoi nuovi processori come alternativa più sicura alle soluzioni di sicurezza basate su più chip e dedicate alla criptazione di informazioni confidenziali o protette da diritto d’autore che vengano archiviate su di una memoria di massa o che siano trasmesse attraverso una Virtual Private Network.

Grazie alle nuove funzioni implementate in parte nell’hardware del chip e in parte nel software di code morphing adottato dalle CPU di Transmeta, il nuovo Crusoe sarà in grado di supportare e accelerare i più comuni algoritmi di criptazione, fra cui il DES, il DES-X, il Triple-DES e, grazie alla flessibilità data dall’architettura ibrida del chip, anche eventuali funzioni o algoritmi al momento non supportati, come l’AES.

Con questa nuova famiglia di TM5800, il cui rilascio è previsto per la seconda metà del 2003, Transmeta punta ad anticipare le sue più dirette avversarie – Intel e AMD – sull’emergente mercato delle soluzioni hardware embedded dedicate alla sicurezza dei dati, specie nel campo del mobile computing.

Al contrario di Intel, Transmeta non sembra intenzionata ad integrare nei propri processori funzionalità specifiche per la protezione delle proprietà intellettuali, come quelle previste dalla piattaforma Palladium di Microsoft: questo tuttavia non significa – ha spiegato Transmeta – che i produttori di contenuti non possano avvalersi delle funzioni di sicurezza implementate nei suoi chip per rafforzare le loro tecnologie di digital rights management (DRM).

Poco più di una settimana fa Transmeta ha svelato i suoi piani per l’introduzione del suo primo microprocessore destinato al mercato dei dispositivi embedded, mentre alcuni mesi fa annunciò una nuova generazione di chip per notebook, chiamata con il nome in codice di Astro , che promette di migliorare fino al 40% le prestazioni degli attuali processori Crusoe.

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Pubblicato il
16 gen 2003
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