Pasadena (USA) – Alla corsa per la miniaturizzazione dei chip non partecipano soltanto i grandi nomi dell’industria, come Intel, AMD e IBM, ma anche il mondo accademico. Ed è proprio qui, presso Caltech (California Institute of Technology), che è stato creato uno dei primi chip al mondo costituito da transistor di soli 10 nanometri .
I circuiti utilizzati nel chip mostrato da Caltech hanno dimensioni dalle 6 alle 9 volte inferiori rispetto a quelli degli odierni processori, e sono in grado di consumare una frazione dell’energia impiegata da questi ultimi.
James Heath, professore di chimica di Caltech, ha spiegato che i primi chip basati su transistor da 10 nm potrebbero arrivare sul mercato non prima di 10-15 anni . “Non è chiaro – ha affermato il ricercatore – come le tecnologie di fabbricazione lavoreranno a questi livelli di miniaturizzazione”. Eh sì, perché un conto è realizzare un chip in laboratorio, un conto è produrlo in serie a costi compatibili con il mercato.
Il chip sviluppato da Caltech è un dispositivo di memoria da 200 Kbit prodotto utilizzando l’attuale tecnologia CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor). Heath afferma che la dimensione complessiva del chip è all’incirca uguale a quella di una cellula del sangue .
I ricercatori di Caltech, che hanno tra i loro finanziatori l’agenzia governativa DARPA e il colosso informatico HP , stanno mettendo a punto la propria tecnologia per renderla commercializzabile già nel medio periodo: tra le prime applicazioni vi saranno sensori capaci di analizzare singoli filamenti di DNA e rilevare, in configurazioni multiple, eventuali agenti patogeni nel sangue.