Milano – Un ecosistema completo di prodotti open source dedicati alle aziende di piccole e medie dimensioni. È quanto ha confezionato Novell nella sua nuova Linux Small Business Suite (LSBS) 9, una soluzione basata su Linux che comprende, oltre al sistema operativo, strumenti server e desktop per la collaborazione, la sicurezza e la gestione.
LSBS 9 è complementare alla Business Suite 6.5 basata su NetWare e include servizi di rete che girano al di sopra di Suse Linux Enterprise Server 9 , un sistema operativo lanciato da Novell lo scorso agosto e basato sul kernel 2.6 di Linux.
Della nuova suite fanno parte, oltre a wizard per l’installazione e la configurazione del software, la soluzione per il lavoro di gruppo GroupWise, che comprende e-mail, calendario, instant messaging e gestione dei messaggi di posta indesiderati sia su desktop Windows sia su desktop Linux; Linux Desktop, che include browser Web e strumenti di produttività quali word processor e software per la preparazione di presentazioni; eDirectory, dedicato alla gestione delle directory; e iManager, con cui è possibile gestire e amministrare in modo centralizzato reti di computer NetWare e Linux.
LSBS 9 supporta da 1 a 3 server e fino a 100 utenti. I prezzi e le altre informazioni sulla nuova suite di Novell sono disponibili qui .
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un'azienda un formato?
adesso ditemi se è possibile che ogni azienda del settore, ad ogni salto generazionale dei supporti ottici deve proporre il suo formato (che chiaramente è incompatibile con quello altrui, seppur sempre "quasi uguale").un giorno ce la faranno a sedersi attorno a un tavolo e a mettersi d'accordo così che l'utente finale non debba trovarsi di fronte 18 formati diversi (un po' come per i dvd: anche se ormai diffusi sono solo i meno e i più questa peculiarità crea comunque confusione), o continueranno ogni volta a bombardarci ognuno con la sua versione della stessa cosa?AnonimoRe: un'azienda un formato?
- Scritto da: Anonimo> adesso ditemi se è possibile che ogni azienda del> settore, ad ogni salto generazionale dei supporti> ottici deve proporre il suo formato (che> chiaramente è incompatibile con quello altrui,> seppur sempre "quasi uguale").> > un giorno ce la faranno a sedersi attorno a un> tavolo e a mettersi d'accordo così che l'utente> finale non debba trovarsi di fronte 18 formati> diversi (un po' come per i dvd: anche se ormai> diffusi sono solo i meno e i più questa> peculiarità crea comunque confusione), o> continueranno ogni volta a bombardarci ognuno con> la sua versione della stessa cosa?Dio brevetto dice: "divide et impera" :D :DAnche se lo disse Giulio Cesare è lo stesso... :D :DbugybugyRe: un'azienda un formato?
- Scritto da: Anonimo> adesso ditemi se è possibile che ogni azienda del> settore, ad ogni salto generazionale dei supporti> ottici deve proporre il suo formato (che> chiaramente è incompatibile con quello altrui,> seppur sempre "quasi uguale").> > un giorno ce la faranno a sedersi attorno a un> tavolo e a mettersi d'accordo così che l'utente> finale non debba trovarsi di fronte 18 formati> diversi (un po' come per i dvd: anche se ormai> diffusi sono solo i meno e i più questa> peculiarità crea comunque confusione), o> continueranno ogni volta a bombardarci ognuno con> la sua versione della stessa cosa?Hai ragione quoto in pieno, bel post complimenti e aggiungo in oltre che prima era uno standard comune, oggi 10 idee senza uno standard.Il marketing sta rovinando quello che funzionava nell'informatica.Ti ricordi prima degli standard ufficiali Ietf o ieee prima ognuno faceva tutto incompatibile. Ci sono voluti lustri e lustri per fare qualcosa di standardizzato per ogni cosa e il marketing e i loro cretini superpagati col master stanno riportando tutto al caos primordiale.Ecco a cosa servono i manager a sfasciare tutto.Quand'e' che ci libereremo dei manager?Quando sento la parola manager metto mano al lanciafiammeciaoElwood_Re: un'azienda un formato?
quoto pure io.Purtroppo sono un appassionato di informatica e l'informatica e' anche il mio lavoro. Dico purtroppo perche' ho sempre sperato che, sorpattutto nel nostro paese, ci fosse una maggiore apertura verso le nuove tecnologie, ma mi rendo conto che questo genere di cose mi stanno facendo perdere la voglia di interessarmi all'argomento. Ogni giorno 20 formati di supporti ottici, 10 standard di alimentazione, 40 chipset, 15 modelli diversi di processore a parita' di frequenza... Inizio a non capirci + nulla, e non perche' non sia comprensibile, semplicemente perche' mi risulta pesante seguire il continuo susseguirsi di nuovi standard mal funzionanti o al contrario mal sfruttati.Mi chiedo dunque: se questo capita alla gente gia' appassionata come me, come possiamo poi pensare di avere uno sviluppo tecnologico avvicinando alle nuove tecnologie i neofiti dell'informatica?Cosi andra' tutto a rotoli... soldi, tempo e menti brillanti... tutto speso per nulla, per poi andar perso nella lista dei loghi da appiccicare sulla scatola di qualche prodotto "multi-standard" senza che nessuno ne abbia mai tratto reale beneficio.gia'... multistandard... il termine in se non e' gia' un controsenso? bah...peonesnetRe: un'azienda un formato?
A parte le incompatibilità reciproche ma non stavano per uscire quelli da 200 GB?Non vorrei che poi uno compra, compra, compra ma sta sempre dietro al progresso tecnologico e ti senti un pò inc....dalla guerra dei prezziAnonimoRe: un'azienda un formato?
- Scritto da: Elwood_> > Hai ragione quoto in pieno, bel post complimenti> e aggiungo in oltre che prima era uno standard> comune, oggi 10 idee senza uno standard.> Il marketing sta rovinando quello che funzionava> nell'informatica.Potrebbe essere un ottimo slogan per noi tecnici :D> Quand'e' che ci libereremo dei manager?> Quando sento la parola manager metto mano al> lanciafiamme> ciaoSEI UN GRANDE !!! Adoro quando la qualcuno parla cosi'!!!!awerellwvRe: un'azienda un formato?
- Scritto da: Anonimo> adesso ditemi se è possibile che ogni azienda del> settore, ad ogni salto generazionale dei supporti> ottici deve proporre il suo formato (che> chiaramente è incompatibile con quello altrui,> seppur sempre "quasi uguale").> > un giorno ce la faranno a sedersi attorno a un> tavolo e a mettersi d'accordo così che l'utente> finale non debba trovarsi di fronte 18 formati> diversi (un po' come per i dvd: anche se ormai> diffusi sono solo i meno e i più questa> peculiarità crea comunque confusione), oLa cosa più assurda, poi,è che per il riscrivibile il DVD-RAM, che è stato il primo standard riscrivibile uscito dal consorzio dei produttori, è stato abbandonato nonostante presentasse dei vantaggi che né +RW, né -RW hanno, il numero di riscritture possibili 100 volte maggiore e il difetto della delicatezza del supporto, ma per cui era sufficiente uno solo fra plus e minus per avere una soluzione alternativa: uno scenario ideale sarebbe stato i preimi due standard usciti, DVD-RAM e DVD-RW, sarebbero stati complementari per soddisfare il più possibile le esigenze degli utenti, mentre l'attuale scenario DVD -RW/+RW offre in pratica due cloni con identici pregi e difetti, mentre il difetto di sensibilità ai graffi del DVD-RAM sarebbe ormai risolto dai nuovi supporti con superficie indurita di TDK, Verbatim e altri, purtroppo , però, chi ha bisogno di un riscrivibile duraturo ormai ha ben poca scelta nel mercato consumer, oppure deve rivolgersi a ben più costosi apparecchi professionali.E tutto questo perché ad alcuni big del consorzio non stava bene che Panasonic fosse in vantaggio sul DVD-RAM (beh, hanno inventato loro le tecnologie che ne sono alla base, implementate in versione ancora più duratura, ma costosa, nei loro magneto-ottici "Phase Change").> continueranno ogni volta a bombardarci ognuno con> la sua versione della stessa cosa?Temo proprio di sì.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 19 apr 2005Ti potrebbe interessare