Dalla gogna della violenza al sesso

Dalla gogna della violenza al sesso

La pubblicazione online delle foto dei condannati per abusi sui minori ha spinto uno di loro a scrivere agli altri. Per proporre incontri sessuali. Arrestato
La pubblicazione online delle foto dei condannati per abusi sui minori ha spinto uno di loro a scrivere agli altri. Per proporre incontri sessuali. Arrestato


San Francisco (USA) – Ha 35 anni l’uomo arrestato nelle scorse ore dalla polizia della California per aver abusato dei dati pubblicati online dall’amministrazione pubblica, dati che riguardavano chi, come lui, è stato condannato per crimini contro i minori.

Come in molti stati americani, anche in California le gogne elettroniche la fanno da padrone, pubblicando in rete nomi, cognomi e molti altri dati di ex detenuti. Lo scorso dicembre il governatore Schwarzenegger ha promulgato la legge che stimola la realizzazione di gogne in tutte le contee.

Ritenute uno strumento essenziale per combattere la recidiva di individui in libertà condizionata dopo essere stati condannati in passato per violenze sui più piccoli, e soprattutto per mettere in guardia le famiglie, le gogne hanno per la prima volta avuto un effetto mai ipotizzato dalle autorità.

Glen Westberg è stato infatti ammanettato quando ha confessato di aver passato in rassegna quelle foto, immagini di gente che ha una storia di abusi simile alla propria, e di aver scritto ad alcuni di loro proponendo incontri sessuali. L’accusa è che abbia violato i termini della propria libertà condizionata.

Bill Ahern, ispettore della contea di San Mateo, ha spiegato che Westberg “ha visto la foto di un condannato, ha pensato che era carino, ha notato che il suo era lo stesso reato e ha scritto proponendo di uscire insieme”. La cosa è emersa perché un altro degli ex detenuti ha segnalato alla polizia la ricezione della stessa lettera. Al suo posto un poliziotto si è presentato all’appuntamento con Westberg e poco dopo ha provveduto al suo arresto.

Se venisse condannato, Westberg sarebbe costretto a passare almeno sei mesi in carcere.

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Pubblicato il 7 feb 2005
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