Diablo III, account in mutande

Diablo III, account in mutande

Non bastassero i problemi coi server ballerini, il nuovo blockbuster videoludico di Blizzard deve ora affrontare una possibile breccia all'interno dei server di Battle.net. Con tanto di compromissione di account e furti di denaro (virtuale)
Non bastassero i problemi coi server ballerini, il nuovo blockbuster videoludico di Blizzard deve ora affrontare una possibile breccia all'interno dei server di Battle.net. Con tanto di compromissione di account e furti di denaro (virtuale)

Doveva essere il nuovo messia degli Action RPG e del gaming su PC in generale, si sta trasformando in un elenco di problemi, incertezze e disguidi: Diablo III è (al momento) un colabrodo, e buon ultima arriva la notizia dei primi account compromessi in seguito a un potenziale hack perpetrato a danno dei server di Battle.net.

Sul finire della settimana di passione del debutto della claudicante infrastruttura telematica che dovrebbe sorreggere il suo nuovo videogioco “sempre online”, Blizzard si è vista inondare i forum ufficiali di rapporti su account dei giocatori compromessi , i personaggi giocanti lasciati letteralmente “in mutande”, con tutto l’oro e l’oggettistica (virtuali) spariti – finiti chissà dove.

La situazione minaccia di diventare particolarmente seria, soprattutto in vista del lancio (già rimandato) della “casa d’aste” voluta da Blizzard come corollario al gameplay hack’n slash di Diablo III – un servizio dove gli utenti dovrebbero poter scambiare oro, oggetti e armi virtuali per denaro vero.

Blizzard ha risposto al proliferare dei rapporti di account compromessi nel solito stile: è già successo in passato che al lancio di un gioco corrispondesse un aumento di “denunce” dell’hack di “account individuali”, il fenomeno ha riguardato World of Warcraft, ora riguarda Diablo III.

La software house californiana dice di essere impegnata a salvaguardare gli account dei suoi utenti, rassicura riguardo all’impegno profuso nell’indagare i nuovi rapporti sui presunti buchi di Battle.net sfruttati dagli hacker di Diablo III (ID di sessione del giocatore “rubato” e usato per penetrare gli account?) e ricorda i tanti strumenti accessori a disposizione dei giocatori per mettere in sicurezza i propri dati online.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 23 mag 2012
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