Diaspora è degli utenti

Diaspora è degli utenti

Il social network che si poneva come anti-Facebook verrà consegnato alla community, che potrà portare avanti il progetto nell'universo FOSS. I fondatori della New York University conserveranno il ruolo di mentori
Il social network che si poneva come anti-Facebook verrà consegnato alla community, che potrà portare avanti il progetto nell'universo FOSS. I fondatori della New York University conserveranno il ruolo di mentori

Estate 2010. Quattro studenti della New York University avviano un progetto decisamente ambizioso. Social network aperto, Diaspora è la piattaforma che vorrebbe insidiare il primato assoluto di Facebook, consegnando agli utenti un maggiore controllo sulle informazioni personali. Servirebbero appena 10mila dollari sul sito delle donazioni Kickstarter. Maxwell Salzberg e soci ne ottengono 200mila con il tam-tam del web .

Estate 2012. Con un post pubblicato sul blog ufficiale della Diaspora Foundation, i due founder Daniel Grippi e Maxwell Salzberg hanno annunciato che l’intero progetto verrà riversato nelle mani della comunità degli utenti, tutti quelli che finora hanno deciso di adottare i profili di Diaspora . Nessun controllo da parte di società terze, il popolo anti-Facebook avrà la possibilità di condividere informazioni a partire dai propri server.

“Migliaia di persone useranno il nostro software in centinaia di installazioni sul web – si legge nel comunicato pubblicato dai fondatori di New York – Resteremo un elemento importante della community, come fondatori, ma vogliamo anche assicurarci che siano incluse tutte quelle persone che tengono al progetto Diaspora”. Una trasformazione che sembra naturale, quando Diaspora veniva lanciato come un progetto open source .

“Diaspora non sarebbe mai diventata una startup”, ha ora spiegato il founder Maxwell Salzberg, alle prese con il nuovo tool per il remixing e la condivisione di fotografie Makr.io . Resta da capire quale sarà il vero futuro di Diaspora, se gli utenti della comunità avranno l’effettiva possibilità di portare avanti il progetto . C’è chi si è anche domandato dove andranno a finire i soldi rimanenti dal fondo ottenuto tramite Kickstarter.

Il processo di trasformazione di Diaspora in una community open sarà tuttavia graduale , senza strappi repentini. La consegna del progetto “social free software” nelle mani della comunità rappresenterebbe un “grande beneficio per qualsiasi progetto FOSS”, nelle mani di utenti e sviluppatori. Mentre Facebook regna ancora incontrastato nell’universo social, Diaspora si prepara alla diaspora.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
28 ago 2012
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