Diluvia sulle nuove tariffe di NetSystem

Diluvia sulle nuove tariffe di NetSystem

Il servizio che richiedeva l'installazione di una scheda da 399mila lire ora chiede anche 95 lire al minuto di connessione. Un contratto cambiato in corsa che non va giù a molti utenti. Si impone il problema delle tutele per i consumatori
Il servizio che richiedeva l'installazione di una scheda da 399mila lire ora chiede anche 95 lire al minuto di connessione. Un contratto cambiato in corsa che non va giù a molti utenti. Si impone il problema delle tutele per i consumatori


Roma – Nel momento più caldo per le offerte flat-rate, devastate da crisi di mercato e mezze truffe ai danni dei consumatori, emerge ora la vicenda NetSystem, celebre azienda che offre un servizio di connettività satellitare.

NetSystem ha infatti recentemente modificato la propria impostazione tariffaria. Se prima gli abbonati potevano fruire della connessione gratuita dopo aver acquistato un kit di accesso al servizio da 399mila lire, ora non solo c’è da comprare una scheda ma occorre anche pagare la bellezza di 95 lire al minuto di connessione. Un pagamento a tempo che riguarda anche i vecchi abbonati.

Questo “cambiamento in corsa”, dovuto probabilmente dalla necessità di aumentare le entrate in un momento difficile del mercato per i provider internet, non è però andato giù a molti utenti del servizio che hanno segnalato la cosa a Punto Informatico e l’hanno denunciata sui newsgroup, in particolare su “free.it.provider.netsystem”.

Sul proprio sito , Netsystem pubblicizza il servizio “Free ADSL” come “tutta Internet in tutta Italia a tutta velocità senza abbonamento” che, si spiega appunto, dal primo ottobre costerà 95 lire al minuto più 200 lire di scatto alla risposta, Iva esclusa.

Secondo gli utenti, il problema chiave sta nel fatto che per utilizzare il sistema occorre comprare l’apposito kit. Questo significa che qualora, a fronte di un cambiamento contrattuale “in corsa”, si decida di recedere, si rimane con una costosa scheda ormai inutile. Dunque recedere è più difficile e costoso. Una possibile strada per gli utenti che volessero abbandonare il provider satellitare, valutata anche dall’Associazione dei consumatori ADUC su richiesta degli utenti NetSystem, riguarda la “clausola” contrattuale relativa all’acquisto della scheda che, se venisse dichiarata “vessatoria”, potrebbe essere efficacemente contestata.

“Quelle 400.000 lire – scrive un lettore a Punto Informatico – erano il frutto di risparmi di uno studente quale io sono. Il contratto dà comunque solo 15 giorni per accettare o respingere le condizioni”. Nuove condizioni che, nel caso del nostro lettore, sono state imposte a meno di un anno dall’attivazione del servizio.

Ma ad irritare l’utenza è anche il fatto che nella lettera con cui NetSystem ha annunciato agli abbonati che il servizio Sat Internet diventava FreeADSL, non si fa menzione che quest’ultimo, al contrario del primo, prevede la tariffazione al minuto. E qualcuno sostiene addirittura che questo “omissis” sia stato pensato per evitare che gli utenti, che hanno 15 giorni di tempo per decidere se accettare, optassero per la disdetta. La comunicazione è del 31 agosto, dunque chi volesse disdettare dovrà farlo entro domani.

Mentre ci auguriamo di pubblicare presto su queste pagine una presa di posizione di NetSystem rispetto a tutte queste contestazioni, va detto che ancora una volta si ripropone, nel mondo dell’offerta dei servizi internet, la questione della tutela degli utenti. Perché se è vero che la liberalizzazione TLC ha portato ad una riduzione graduale delle tariffe, è anche vero che sempre più spesso molti utenti finiscono nelle pastoie di contratti discutibili e di servizi a volte molto costosi ma forniti a metà.

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Pubblicato il 13 set 2001
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