Domini .it, la sconfitta di Poste Italiane

Domini .it, la sconfitta di Poste Italiane

Con una certa ingenuità aveva denunciato tutto e tutti per riappropiarsi del dominio bancoposta.it e altri. Ha perduto miseramente e dovrà pagare 30 milioni di spese legali
Con una certa ingenuità aveva denunciato tutto e tutti per riappropiarsi del dominio bancoposta.it e altri. Ha perduto miseramente e dovrà pagare 30 milioni di spese legali


Modena – Clamorosa e prevedibile la sconfitta subita in tribunale da Poste Italiane nella causa che ha intentato contro mezzo mondo per appropriarsi di domini .it che credeva erroneamente di possedere “di diritto”.

Poste Italiane aveva denunciato Discovogue per aver registrato i domini bancoposta.it , vaglia.it e raccomandata.it. Non contenta, aveva anche denunciato Got.it/Register.it per aver registrato quei domini e persino la Naming Authority e la Registration Authority per non averlo impedito.

Gli amministratori delle Poste che hanno presentato ricorso contro queste registrazioni, chiaramente ignari di regole e problemi legati ai domini .it, nelle scorse ore sono stati sconfitti da una decisione del giudice di Modena che non solo ha bocciato il ricorso presentato dall’Ente, ma ha anche imposto a questo il pagamento di circa 30 milioni di spese processuali.

In estrema sintesi, il giudice ha ritenuto che sebbene in alcuni casi i nomi a dominio siano riconducibili alla tutela dei marchi, in questo caso i domini contestati sono generici e di uso corrente e quindi non rientrano in questa fattispecie.

Soddisfatti gli amministratori di Bancoposta.it che hanno ricavato dalla faccenda una certa pubblicità. Il titolare di Discovogue, Daniele Malavasi, ha dichiarato: “Ha vinto il buon senso contro l?arroganza di chi pretende sempre tutto da tutti, si pensi che alle Poste Italiane credono di avere ancora l?esclusiva su certi servizi come il bancoposta quando addirittura la Comunità Europea fin dal 1997 ha sancito la libera concorrenza in materia”. E ha aggiunto: “Probabilmente a una sentenza per loro tanto dura faranno ricorso, ma ciò che conta è che nel giorno del mio compleanno, il Tribunale ci abbia dato piena ragione condannando invece Poste Italiane a un pesante risarcimento”.

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Pubblicato il
3 ago 2000
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