Domini, la replica di Register.it

Domini, la replica di Register.it

Il presidente di Register.it replica alla lettera-articolo pubblicata nei giorni scorsi su Stand By, il settimanale di Punto Informatico. E mette in evidenza problemi che riguardano tutti
Il presidente di Register.it replica alla lettera-articolo pubblicata nei giorni scorsi su Stand By, il settimanale di Punto Informatico. E mette in evidenza problemi che riguardano tutti


Milano – Ho letto con attenzione ed estremo interesse la lettera di Jack Ventura pubblicata su Punto Informatico-Stand By di questa settimana. Non posso fare altro che dichiararmi assolutamente d’accordo con quanto espresso. Infatti provo il medesimo disappunto e stupore per le procedure tecniche a cui attualmente dobbiamo, tutti, sottoporci per poter registrare un dominio con estensione .it.

Già da tempo abbiamo richiesto alla Registration Authority italiana procedure tecniche più snelle e funzionali che ci permettano di registrare i domini .it in tempo reale, come avviene per esempio per le estensioni .com, senza i ritardi dovuti dall’accettazione della lettera di Assunzione di Responsabilità come unico “atto” che dia effettivamente inizio alla pratica di registrazione. Abbiamo anche fatto, direttamente alla Registration Authority, proposte concrete per l’attuazione di nuove procedure; abbiamo sensibilizzato l’opinione pubblica attraverso articoli e approfondimenti sulla carta stampata e sui giornali on line (vedi Punto Informatico, Correte a registrarvi il dominio ).

Purtroppo i nostri sforzi sembrano finora non aver prodotto alcun risultato concreto e anche la richiesta di disporre di uno strumento di tracking delle nostre procedure, per offrire agli utenti un aggiornamento online della loro pratica, è stata disattesa. Proprio per questa ragione Register.it non riesce ad avere visibilità sulle altre richieste in corso e quindi a segnalarle. Tutto questo viene aggravato dal ritardo che la Registration Authority accumula nell’analizzare le lettere di richiesta: attualmente viaggia sui 15 giorni di ritardo, ossia prende in considerazione oggi le lettere inviate intorno al 20/24 marzo.

Rilevo un’unica piccola imprecisione nella lettera di Ventura, quando dice: “era stato registrato da qualcun altro dieci giorni dopo la nostra LAR …”. Dal database della R.A, disponibile qui , si legge che la prima LAR, cioè la prima richiesta, risale al 20/2/2000, cioè circa una ventina di giorni prima della sua, anche se poi la registrazione è stata conclusa effettivamente solo il 22/3, per i ritardi suddetti.

Per quanto riguarda la seconda preoccupazione espressa nella lettera, lo “sniffing” del log dei controlli online, utilizzato da altri per registrare i domini richiesti, personalmente la giudico eccessiva. Per completezza aggiungo che in tre casi che abbiamo voluto approfondire, perché generavano gli stessi dubbi espressi da lei, abbiamo riscontrato che i domini in causa erano stati effettivamente registrati, ma da 3 persone differenti, residenti in luoghi molto diversi, tali da far pensare decisamente ad una odiosissima coincidenza, ma niente più.

Bruno Piarulli
Presidente di Register.it

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Pubblicato il
4 apr 2000
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