Domini: privatizzare la RA?

Domini: privatizzare la RA?

In una ennesima lettera interna alla lista del NIC italiano emergono le difficoltà legate all'attuale situazione della registrazione. Ed emerge una proposta su cui c'è da ragionare
In una ennesima lettera interna alla lista del NIC italiano emergono le difficoltà legate all'attuale situazione della registrazione. Ed emerge una proposta su cui c'è da ragionare


Web (internet) – “Subject: Dubbi sulla sanità mentale della RA.
So che il subject potrebbe sembrare eccessivo, ma quando i tecnici della Registration Authority perseverano nel non comprendere neanche le elemantari norme di registrazione, allora mi viene il dubbio che lo stiano facendo quasi per una sadica voglia di mettere i bastoni fra le ruote ai maintainers.

Le procedure tecniche di registrazione recitano, al punto 1.2:
(…)
per i liberi professionisti:
1. il numero di partita IVA, ove previsto dalla legge;
2. la data e il numero di iscrizione al relativo albo, se esistente.
(…)

Ora, OGNI VOLTA che noi inviamo un fax da parte di un libero professionista senza partita IVA, visto che nel suo caso la legge non lo richiede, ma con regolare iscrizione all’albo (regolarmente indicata), questa ci viene RESPINTA con la frase: “manca numero partita iva”.

Ora mi chiedo, ma non si sono accorti che loro stessi hanno previsto la possibilità per i liberi professionisti senza partita IVA di registrare i domini .it?”

Ovviamente poi alla mia risposta formale di reinserire la registrazione poiché al mio cliente non serve partita IVA loro fanno orecchie da mercante, tardando qualsivoglia azione fino all’inverosimile, causando le sacrosante proteste da parte dei nostri clienti (che ovviamente se la prendono con noi) con conseguenti perdite di introiti da parte nostra e (manco a dirlo) danni commerciali derivanti da molteplici cause (azioni legali da parte dei clienti, danno di immagine per la nostra azienda, perdita di clienti ecc..).

Questa per me è stata la fatidica goccia. Fino ad ora me ne sono stato abbastanza in disparte, adesso però anche io ho deciso di supportare qualsiasi azione atta ad espropriare la registrazione dei domini al gruppo dello IAT e la creazione di un’azienda privata. Si sono rivelati degli incompetenti, e mi sembra che noi gli abbiamo dato tutto il tempo per “riprendersi” dallo shock del 15 Dicembre. Ora è tempo che questo compito venga gestito da chi è capace di farlo.

Quindi se amministrativamente, tecnicamente o legalmente Itaweb può dare una mano a togliere la gestione del TLD .it all’attuale Registration Authority, contate pure su di me.

Saluti, Luca Sambucci , Itaweb

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Pubblicato il
24 feb 2000
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