O.P.P.I.O – 05 SUPEREVA (vedi TABELLA RIASSUNTIVA )
Nonostante il suo look a metà tra Hollywood e Silicon Valley, SuperEva è concittadina di Dante, essendo nata in quel di Firenze ad opera di una delle imprese-guida del Nuovo Mercato italiano: Dada. L’azienda, fondata e presieduta da Paolo Barberis, è impegnata dal 1995 nella fornitura di servizi Internet, sia alle imprese che ai consumatori.
L’immagine simbolo del suo portale orizzontale è una cyber-girl tutta occhioni e tecnologia, decisamente un’altra musica rispetto alla rana di Jumpy, al topolino di Caltanet o alla fragola di Kataweb. SuperEva ha messo al centro della propria proposta i servizi di ricerca e di comunicazione.
Il portale è nato sotto la spinta del proprio motore di ricerca (uno dei primi realizzati totalmente in Italia) e la strategia di sviluppo è stata allestita badando a rendere queste funzioni il meno impersonali possibile. Sul portale fanno bella mostra di sé oltre 500 Guide, cioè persone esperte in determinati argomenti che curano una mini-sezione del portale: si va dallo sport alla cucina, dai soldatini all’ html ed ogni utente può leggere quanto proposto dall’esperto di turno o interrogarlo per avere risposte precise ai propri quesiti. Ultimamente, si sono aggiunte le SuperGuide, cioè persone famose esperte in determinati campi che arricchiscono di contenuti il sito. Tra i nomi importanti ci sono Roberto Vecchioni (per l’istruzione), Patrizio Roversi e Siusy Baldy (viaggi e turismo), Everardo dalla Noce (Economia e Lavoro), ed altri.
Altra parte importante del portale sono i servizi di comunicazione, con un messenger realizzato in collaborazione con Odigo, uno spazio web inserito in Freemail (una delle comunità virtuali più importanti d’Italia) ed una casella di posta consultabile anche via WAP.
Piuttosto che arricchire SuperEva stringendo partnership commerciali, Dada ha seguito una strategia di acquisizioni a ritmo molto serrato, arrivando a creare in un paio di anni un network molto esteso, sia per temi trattati, sia per bacino d’utenza.
Di tale network fanno parte siti di intrattenimento come Cicciociccio o Barzellette.it, Sconti.it per il commercio elettronico, Job On Line per l’e-recruitment, etc.
Ognuno di questi siti, oltre ad arricchire il portale, consente all’azienda fiorentina di essere presente su vari portali verticali, con l’obiettivo di “sopravvivere” sul web anche in caso di maturazione degli utenti italiani e conseguente perdita di interesse verso i siti generalisti. Tra i portali verticali appartenenti al network, sicuramente di buon livello Supersonic.it, sito dedicato alla musica caratterizzato da grande interattività, e Borse.it, vortal dedicato alla gestione dei risparmi.
Sembra evidente, nella strategia del gruppo fiorentino, la volontà di allargare il più possibile il proprio bacino d’utenza, in modo da utilizzarlo come attrattiva nei confronti delle imprese cui vengono offerti servizi di e-commerce, settore in cui l’azienda fiorentina lucra i maggiori guadagni. Rispetto agli altri portali italiani, SuperEva vanta una decisa originalità, testimoniata da servizi ed iniziative non presenti presso i concorrenti.
I navigatori abituali, ad esempio, possono depositare i risultati migliori delle proprie ricerche in una specie di bookmark chiamato “Cesto delle Mele”, un servizio molto utile, al pari del Disco Virtuale, cioè un hard disk sul web a totale disposizione degli iscritti alla community. La directory è molto fornita, ed anche la sezione Shopping, curata da Sconti.it, si difende, con in più la possibilità di segnalare alla redazione eventuali offerte più competitive rispetto a quelle presenti nel sito. Finora la forza di SuperEva è stata la ricchezza e l’efficienza dei servizi offerti, che, in forza del notevole spazio riservato loro dal portale, hanno realizzato una forte fidelizzazione dei navigatori. Tuttavia il management del portale continua nella sua politica di shopping in lungo e in largo per la Rete, segno di non voler puntare per lo sviluppo futuro solo sui servizi, ma di tenere molto anche al lato contenuti. A differenza di Kataweb, che ha creato una serie di portali verticali tutti ben in vista sul sito-guida del network, Dada investe in determinate iniziative dando loro maggiore autonomia, una scelta abbastanza condivisibile che dovrebbe evitare un sovraffollamento di contenuti sul portale fiorentino.
Tuttavia, la tentazione di dare visibilità a queste iniziative su SuperEva è molto forte, e rischia di indebolire la componente servizi del portale senza contemporaneamente rendere il sito competitivo dal lato dei contenuti, visto che sul web italiano ci sono gruppi editoriali molto più forti di Dada nella produzione di informazione, intrattenimento, giochi, e tutto quanto serve a riempire siti web costati qualche centinaio di miliardi.
Web – 06 TISCALINET (vedi TABELLA RIASSUNTIVA )
Quando si parla di New Economy all’italiana, la prima persona che viene in mente è sicuramente Renato Soru da Cagliari, presidente e fondatore di Tiscali, l’azienda che ha costruito e gestisce il portale orizzontale TiscaliNet. Se nel Nostro Paese la diffusione di Internet ha subito un’accelerazione, molti meriti vanno proprio all’imprenditore sardo, il primo a lanciare l’accesso alla Rete senza canone, la prima ma non l’unica idea rivoluzionaria partorita dalla fervida mente del management di Tiscali.
Il punto di forza del portale sardo è sicuramente la componente servizi, tra i quali, oltre all’accesso gratuito ed alla mail box, troviamo 20 Mb di spazio web, con tanto di guida html in linea, il servizio NetFax, che consente di ricevere i fax via e-mail, TalkTalk, il messenger per comunicare con altri utenti, e soprattutto Voispring, l’ultima trovata di Mr. Soru, cioè la possibilità di fare telefonate interurbane pagando solo la connessione alla Rete, servizio già presente all’estero ma offerto per la prima volta in Italia.
I contenuti, invece, sono organizzati in nove semplici sezioni e vengono realizzati in parte dalla redazione interna ed in parte dai partner, tra cui ritroviamo anche soggetti non presenti presso la concorrenza. Pur avendo esteso la propria presenza sul web, Tiscali è riuscita nell’impresa di rendere il proprio portale un sito snello e di facile navigazione, merito di uno sviluppo attuato con la creazione di numerosi Special Sites, cioè siti dedicati ciascuno ad uno specifico argomento.
Fanno parte del network di Tiscali realtà importanti come Energy Bank, un gioco virtuale creato dalla mente di Claudio Cecchetto che garantisce traffico ed utenti registrati, Musix, un portale verticale dedicato alla musica, SportSoul, il sito sportivo interattivo e pieno di iniziative interessanti, Annunci Gratuiti, mega bacheca di inserzioni organizzate per argomento, Informadove, uno dei primi siti che consente di informarsi su indirizzi e servizi delle principali città italiane, ed altri.
A differenza del network di Dada, costruito quasi esclusivamente grazie a processi di acquisizione, quello di Tiscali è frutto di una autonoma progettazione e creazione dei siti da parte dell’azienda sarda, strategia che dà maggiore coerenza a tutte le iniziative.
Oltre ad essere uno dei più originali portali italiani, TiscaliNet è anche sicuramente il più internazionale, dal momento che è presente con versioni specifiche in Belgio, Francia, Germania, Svizzera e Spagna. L’espansione internazionale dell’azienda di Soru è solo all’inizio, come testimonia la campagna d’Europa promossa da Tiscali.
Dopo essersi fusa agli inizi di Settembre con World On Line, ISP olandese, Tiscali ha acquisito agli inizi di Gennaio Liberty Surf, operatore Internet francese, mentre sempre più insistenti si fanno le voci circa un interessamento dell’azienda verso il portale britannico Line One.
Tutte queste operazioni hanno l’obiettivo di rendere l’azienda di Cagliari, attualmente secondo ISP europeo dietro il colosso tedesco TOnline, il primo fornitore di servizi Internet europeo per numero di clienti, un obiettivo ambizioso ma, a detta di Mr. Soru, ampiamente raggiungibile.
I successi e le affermazioni di Tiscali riempiono d’orgoglio l’economia italica, per una volta conquistatrice e non conquistata; tuttavia l’azienda di Cagliari corre il rischio di avere un bacino di utenti disseminato su tutto il globo, la qual cosa risulta scarsamente attraente sia per gli investitori pubblicitari che per gli eventuali partner strategici. Inoltre, operando in molti Paesi, sarà difficile rendere ogni iniziativa Internet in linea con le preferenze degli utenti di ciascun mercato. Il pubblico italiano è molto diverso da quello inglese, francese o tedesco quanto ad esperienza con la Rete, interessi principali, esigenze di comunicazione, etc.
Probabilmente queste considerazioni sono state fatte anche dal mercato, che, negli ultimi mesi, nonostante le importanti operazioni messe a segno dall’azienda, ha fatto fare una decisa picchiata ai titoli Tiscali, il tutto mentre il Renato nazionale ostentava la sicurezza derivante dalle tante promesse mantenute, merce rara nella New Economy italiana.
La globalizzazione che sta investendo Tiscali influenzerà inevitabilmente il portale storico dell’azienda sarda, che diverrà una sorta di modello per le versioni internazionali del sito. Tuttavia potrebbe essere un errore sacrificare sull’altare dell’internazionalizzazione quell’originalità e quella capacità di innovazione che hanno fatto la fortuna sia del portale che dell’azienda.