Dossier portali italiani/0.2

Dossier portali italiani/0.2

a cura di Marco D'Aromando. La versione italiana del portale più celebre, perché fu il primo, Yahoo!, gira attorno alla directory ma offre servizi che si diramano in tutte le direzioni. E che vuol dire.. Yahoo?
a cura di Marco D'Aromando. La versione italiana del portale più celebre, perché fu il primo, Yahoo!, gira attorno alla directory ma offre servizi che si diramano in tutte le direzioni. E che vuol dire.. Yahoo?


Web – Yahoo! ( VEDI TABELLA DI SINTESI ) è considerato da molti il padre di tutti i portali, è stato infatti questo sito a realizzare per primo le directory web: cataloghi di siti ordinati e recensiti da una redazione di surfer. L’idea di Yahoo! nasce presso l’Università di Stanford, in California, dove due dottorandi (Jerry Yang, taiwanese, e David Filo, americano) mettono in Rete, sul server dell’università, i loro bookmark. A seguito del gran numero di richieste di essere inseriti nella Jerry’s Guide (questo il primo nome di Yahoo!) i due dottorandi decidono di catalogare l’intero web. Da cosa nasce cosa e così, a seguito degli investimenti di una società di venture capitalist (Sequioa) ed al trasferimento della Guida sui server di Netscape (soluzione gradita soprattutto all’università, la cui rete ritornò immediatamente ad un traffico normale), viene fondata la società Yahoo! (acronimo di Yet Another Hierarchical Officious Oracle, cioè “ancora un altro oracolo organizzato gerarchicamente”) che, nel primo giorno di contrattazioni presso il Nasdaq, capitalizza quasi un miliardo di dollari.

La versione italiana di Yahoo! nasce nell’Aprile 1998, abbastanza in anticipo rispetto ad altri portali importanti, ed offre come in tutti i paesi tre funzioni: “find, connect, buy” cioè “trovare” le cose, “collegare” le persone attraverso i servizi, “fare acquisti”. Il sito è molto ricco, soprattutto relativamente alla fornitura di servizi. Si va dalla classica mail-box con accesso gratuito (realizzato in collaborazione con Inwind) ad un vero e proprio hard disk on line di 25Mb, passando attraverso l’album fotografico, l’invio di cartoline ed il web hosting gratuito fornito da GeoCities (network acquistato da Yahoo! agli inizi del 1999).

Il fulcro del portale è ovviamente la directory, organizzata ad albero, cioè da argomenti più generici a quelli più specifici. L’inserimento dei siti nel catalogo di Yahoo! avviene non attraverso software, ma tramite il lavoro dei surfer. Questa caratteristica offre da un lato un grande controllo sui siti citati (è infatti molto difficile ritrovare tra le directory siti trasferiti o non presenti), dall’altro comporta tempi di inserimento nel catalogo molto lunghi. Oltre a ciò esiste alcuna garanzia sull’effettiva recensione dei siti proposti, per la disperazione non solo di webmaster più o meno esperti, ma anche delle aziende presenti nel catalogo, la cui attività si riduce drasticamente in caso di cancellazione dalla directory (è il caso di un’azienda californiana che ha fatto causa al portale per i danni subiti dalla cancellazione, il tutto poi risolto con un reinserimento del sito nelle directory). Per ovviare a questi inconvenienti, il portale americano sta realizzando dei pacchetti che offrono inserimenti garantiti a fronte del pagamento del servizio, assicurando una visita di un redattore nel giro di una settimana dalla richiesta.

Sul web, il portale dei due amici Yang e Filo, spadroneggia in lungo e largo. Ogni qualvolta Yahoo prende una decisione importante, come ad esempio le acquisizioni di eGroups e GeoCities, ma anche l’abbandono, come partner per lo shopping on line, di Amazon a favore di Barnes&Noble, le conseguenze non si fanno attendere.

Il sito consente di realizzare una moltitudine di operazioni con facili passaggi, offre assistenza on line chiara e semplice da raggiungere, è efficiente nei servizi di comunicazione, con un messenger, che consente anche la chat vocale, ed una serie di strumenti per creare la propria casa sul web. I contenuti sono soprattutto informativi, varie sezioni organizzano le news fornite dai partner (tra cui ANSA, AGI, ADN Kronos ed altri), realizzando un portale che non dà quell’impressione di soffocare sotto il peso dei troppi argomenti trattati. Non manca la sezione dedicata alle aste ed una bacheca fornitissima di annunci.

Aggiungete a tutto questo una struttura semplice, senza troppi frame ed animazioni e facilmente leggibile (quasi tutto il sito è realizzato con lo scritto in blu su sfondo bianco, più qualche titolo in rosso), ed eccovi spiegato il successo planetario di Yahoo!

In un settore fatto di siti che si assomigliano molto e che lusingano il navigatore con grafica avveniristica e con uno stuolo di sezioni che sembra non finire mai, Yahoo! spicca per la propria semplicità ed originalità. Il management americano dell’azienda ha compreso come fosse difficile dare la giusta localizzazione dei contenuti operando in quattro continenti su cinque e ha dato una grande importanza alla componente dei portali che meno di tutte ha bisogno di personalizzazione: quella dei servizi.

Infatti, sia all’utente neozelandese che a quello napoletano interessa che la posta elettronica funzioni, che il messenger sia efficiente e che i propri files non vadano persi, tutti risultati raggiungibili sfruttando la tecnologia resa disponibile da Yahoo! Il portale americano è stato quello che più di tutti ha compreso lo spirito del web, tant’è che è l’unico che alla fine di una ricerca offre i link per eseguire la stessa anche presso portali concorrenti: un gesto che la dice lunga sul modo di comprendere la Rete da parte dei “ragazzi” di Yahoo!

Marco D’Aromando

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Pubblicato il
20 gen 2001
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