Sviluppato e pubblicato dalla software house Argentina Saibot Studio e distribuito dalla piattaforma digitale Steam, Doorways: Holy Mountains of Flesh (“DHMoF” da ora in avanti per semplicità) è un gioco in modalità single player. Un’avventura horror caratterizzata da enigmi, storie complesse e profonde atmosfere piene di pathos. In realtà non è un singolo titolo ma, contando il primo, una saga di 4 episodi iniziata diversi anni addietro. Il primo assaggio si ebbe a cavallo del 2012 con Doorways: Old Prototype rilasciato free ad agosto 2016 e quindi installabile secondo le modalità che riporteremo tra breve. Il secondo episodio ha visto la luce a settembre del 2013 con il titolo Doorways: The Prelude . Esattamente un anno dopo è stato rilasciato il terzo episodio, Doorways: The Underworld e infine, ad agosto 2016, il quarto e ultimo episodio di questa avventura dell’orrore, DHMoF oggetto di queste pagine.
Senza nulla togliere all’elevato numero di giochi Open Source indipendenti, molti dei quali veramente pregevoli, non si può negare come la piattaforma digitale Steam abbia colmato una lacuna che affliggeva GNU/Linux: il non avere giochi alla stessa “altezza” (affermazione di cui si abusava in verità) dei titoli rilasciati per i concorrenti Windows e Mac OS. Grazie a Steam il divario si è nettamente ridotto e oggi anche gli appassionati di giochi che utilizzano esclusivamente GNU/Linux come sistema operativo possono godere di titoli “extra-lusso” come quello che ci apprestiamo ad esaminare. L’occorrente vede il client Steam installato nella propria distribuzione (la maggior parte dei repository oramai lo implementa) e, dopo averlo lanciato, passare all’installazione del gioco che può vedere una modalità Free to Play oppure la presenza di una versione Demo. Rimanendo alla saga Doorways è possibile installare 2 dei 4 episodi citati. Il primo per intero: è sufficiente digitare nel rigo di ricerca del client il titolo Doorways: old prototype e passare all’installazione. In realtà, si tratta di un ambiente sperimentale caratterizzato da diversi livelli da superare. La prima parte è costituita principalmente da ostacoli senza avversari, mentre nella seconda parte, i cui sviluppatori vennero influenzati da Amnesia: The Dark Descent , è presente una creatura da evitare al fine di poter proseguire nel proprio cammino.
Guidare il nostro avatar non è difficile poiché i comandi da ricordare principalmente prevedono solo come camminare negli ambienti e interagire con gli oggetti e/o consultare il proprio inventario. Nella sezione comandi ci arriviamo da Options dal menu generale quindi optando per Controls nel nuovo menu.
La sezione video, dal menu generale clic su Options quindi su Video , non è da meno. Regoliamo la risoluzione più adatta al nostro monitor (voce Resolution ), assicuriamoci che l’opzione Full Screen sia abilitata quindi in Quality optiamo per i dettagli grafici. Se i requisiti son quelli indicati nei requisiti di sistema impostiamo il valore a partire da Medium .
Ancora più semplice è il menu Audio , dove si deve regolare il volume master e abilitare le voci fuoricampo ( Voice Over ). Purtroppo il gioco non è localizzato in italiano, nemmeno nella versione completa. Anche nel caso della versione demo è possibile optare solo per inglese (default) o spagnolo.
Questo primo episodio sperimentale lo si può terminare nel giro di qualche ora. Ma puntiamo la nostra attenzione a DHMoF . Le modalità di installazione sono le medesime solo che in questo caso siamo di fronte a una versione demo giocabile che mostra le enormi potenzialità del gioco nello sfruttare le caratteristiche del motore grafico Unity 5 di Unity Technologies.
L’utilizzo del motore grafico Unity5 impone un minimo di risorse indispensabili per far girare il gioco. Ad esempio con una distribuzione Steam OS (basata su Debian) è consigliato un processore AMD FX6300 da 3,5 GHz o corrispondente Intel Core i5 3470. Almeno 4 GB di RAM e una scheda video AMD Radeon R7 240 o equivalente NVIDIA (ad esempio una GeForce GT610) con 2 GB di memoria a bordo. Infine, lo spazio necessario su disco, per la versione completa, si aggira intorno ai 7 GB.
Per avviare il gioco nel client Steam portiamo il puntatore sul menu Library e dal menu contestuale optiamo per Games . Se ne abbiamo più di uno installato, dal riquadro di sinistra selezioniamo DHMoF e facciamo clic su Play nel pannello centrale.
In questo episodio, nei panni dell’investigatore Thomas Foster, ci troviamo a indagare in una piccola cittadina dell’Argentina (El Chacal) da 4.800 abitanti. Famosa per le leggende che si narrano riguardo a eventi raccapriccianti come cannibalismo, magia nera e molto altro. Lo scopo finale è catturare un’intera famiglia di pazzi capeggiati da Juan Torres, meglio noto come El Asador.
Dal menu generale, clicchiamo Play quindi su New Game (o su Continue Game se abbiamo già giocato e salvato il gioco in un determinato punto). Verrà lanciato sì il gioco, ma in quanto versione demo il punto di partenza sarà il quarto livello relativo alla dimora dei Torres. Una strana casa dove ci può capitare di tutto.
Dopo una breve presentazione ci ritroveremo in una stanza: di fronte a noi una specie di confessionale che non possiamo aprire. Se provassimo a girarci indietro vedremo uno specchio rotto: da lì si arriva per passare dal terzo al quarto livello. Osserviamo come in basso sia presente anche un numero, nello specifico il 2 . Ricordiamo sempre il numero delle stanze.
Non potendo fare nulla nella stanza numero 2 dirigiamoci nel locale alla nostra destra, la sala da pranzo (stanza numero 5 ). Ambiente di lusso. Quando entriamo in una stanza prendiamo nota del numero presente sul pavimento. A sinistra si intravede un’altra stanza, a destra appoggiato vicino al muro, uno specchio: dirigiamoci verso di esso.
Arrivati vicino allo specchio vedremo le maniglie illuminarsi. Questo sta ad indicare che possiamo interagire con esso. Pigiamo il tasto sinistro del mouse e, mantenendolo premuto, proviamo a spostarci all’indietro con il tasto S per trascinarlo e portarlo fino all’ingresso dell’altra stanza, la numero 4 .
Anticipiamo che per alcune “combinazioni di stanze” lo specchio serve a far riflettere in esso alcune creature demoniache ivi presenti, che vedendosi allo specchio spariscono così come sono apparse, ma senza farci nulla. Arrivati nella nuova stanza andiamo sul tavolo da lettura e quando la nota presente si illumina pigiamo il tasto sinistro del mouse.
Per girare pagina quando la nota ne ha più di una pigiamo il tasto W . Al termine della lettura clicchiamo col tasto sinistro del mouse per archiviarla. Andiamo nell’altra stanza, la numero 1 . Ci troveremo davanti ad una scala che non porta da nessuna parte. Saliamo e prendiamo (clic col tasto sinistro del mouse) la chiave presente sull’ultimo gradino in alto.
Ritorniamo alla stanza numero 2 , mettiamoci davanti al confessionale fino a quando non vedremo illuminarsi la toppa della serratura. Pigiamo Tab per entrare nell’inventario degli oggetti, spostiamoci ( A o D ) in Items e con il tasto sinistro usciamo dall’inventario e inseriamo la chiave nella serratura.
Il gioco, come abbiamo visto, è principalmente caratterizzato da una libera esplorazione delle stanze, degli ambienti aperti così come da anfratti bui e apparentemente senza alcun elemento presente. Oltre al fattore esplorativo, indispensabile alla ricerca di oggetti utili, a volte indispensabili per il prosieguo del gioco, non mancano enigmi da risolvere veri e propri rompicapo dai quali si può uscire solo con un attento ragionamento e aiutandosi anche con la lettura delle note che incontriamo lungo il cammino. Tipico esempio è il “confessionale” (appena visto). Una volta entrati in esso con i tasti W , A , S e D ci spostiamo lungo le caselle (che corrispondono ai numeri delle stanze) e col tasto sinistro del mouse le spostiamo (laddove possibile). Effettuata l’operazione premere il tasto Esc per uscire dal confessionale e… sorpresa, l’ambiente è cambiato.
Resta a voi scoprire, in base alla lettura delle note, cosa occorre fare.