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Sistema Operativo Mac-OSX
Recensito da Luca Schiavoli

iShhh

Rivoluzionario strumento per la sicurezza, e non solo, basato sul riconoscimento dell'odore del fiato

Etilometri da soffiare? Strumenti primitivi per alcolisti al volante. E sanno riconoscere soltanto un odore, quello dell’alcool. iShhh invece è un rivoluzionario programma che, in accoppiata ai nuovi MacBook, riconosce praticamente qualsiasi odore utilizzando un sensore “dimenticato” dalla Apple.

Pochi sanno, infatti, della presenza nei nuovi portatili di un piccolo accessorio integrato nel microfono di sistema, che avrebbe dovuto rappresentare un ennesima rivoluzione nel campo della sicurezza. Voci di corridoio davano per scontata la rivelazione in contemporanea con il lancio dei nuovi portatili “Air”: quale occasione migliore per dimostrare che “con l’aria” si può aprire un login o sbloccare un documento di un “air”?

Questo fa iShhh (con 3 h!), frutto del lavoro indipendente di 12 sviluppatori nicaraguensi, che sono riusciti a trovare e sfruttare quel sensore creando una applicazione originale ed utile, che purtroppo dimostra anche tutti i difetti ed imprecisione di quel componente hardware (e questo spiegherebbe anche il mancato lancio “ufficiale” di questo strano lucchetto “ad aria”).

Se è pur vero che le tecnologie di riconoscimento dell’odore non sono una novità (dal 1932 su altri sistemi riservati agli addetti ai lavori girano applicazioni simili, non così evolute!), è senza dubbio comodo poterne disporre in casa propria e sul proprio desktop, in ufficio, ovunque sia il proprio portatile stiloso, e con il naso fine. Il sensore è all’interno del microfono integrato, quindi bisogna soffiare praticamente sulla webcam, possibilmente da vicino, dopo aver cliccato sul bottone “ShhhMe” del programma.

iShhh presenta una semplice interfaccia che con pochi e colorati bottoni porta alle principali funzioni del programma, offrendo una gran serie di preset utili per allarmi classici (es: fughe di gas, odore di caffè bruciato, profumo di donna nei paraggi, etc), ma consentendo anche la personalizzazione di allarmi e sensori su misura.

Una sezione a parte merita la sicurezza, che con iShhh si trasforma in un soffio. Un “alito” che va registrato, e che il programma riconosce in seguito. Un impronta digitale alternativa, unica e inimitabile come la retina o i polpastrelli, che consente ad esempio di aprire un file criptato o di accedere a determinate cartelle e file del disco solo a chi possiede quel particolare “timbro” di odori nel fiato.

In termini di usabilità il sistema è incredibilmente alla portata di TUTTI gli esseri viventi. Chi non ha occhi non può accedere a scansioni della retina, chi non ha il dono della parola non può usare il riconoscimento vocale, chi non ha polpastrelli o dita non può usare le impronte digitali. Ma se uno non respira.. è morto. E quindi per iShhh “basta che respiri”, e le cartelle ed i file si aprono con un sospiro di sollievo.

Nelle opzioni viene sconsigliato di attivare il login “soffiato” con iShhh, che rappresenterebbe la vera rivoluzione. Il Login “soffiato”, su misura per l’utilizzatore, un computer che si accende solo se il proprietario ci soffia sopra. Questo si che fa dire “Wow”.

Per il momento non ci siamo ancora, per il semplice motivo accennato sopra: il sensore non è molto preciso, e a volte bisogna soffiare molto forte o quasi “ansimare” appannando il monitor, altre volte è necessario sbloccare il sensore con un lieve colpetto di tosse. Sarebbe quantomeno imbarazzante non riuscire ad accedere al proprio computer e passare vari minuti ad alitarci e tossirci sopra, ahimè.

Anche gli allarmi classici a volte scattano senza motivo, e non è piacevole ritrovarsi con un allarme antigas sonoro e luminoso nel bel mezzo di una riunione. iShhh rappresenta comunque un valido esperimento, ed un innovativo programma capace di usare una tecnologia nascosta sotto il cofano, senza odori, dei nostri amati Mac.

Dulcis in fundo: ovviamente l’etilometro è presente tra i tanti preset di iShhh, anche se mi sembra improbabile portarsi dietro un MacBook quando ci si mette al volante il sabato sera, ma può diventare un divertente giochino per le pause caffè in ufficio, quando qualche collega sembra alticcio.

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