È noto che le app Android, per motivi di sicurezza, operano in un ambiente protetto ed ogni volta che devono compiere operazioni particolari che coinvolgano componenti hardware o forme di connessione speciali devono “dichiararlo” tramite le cosiddette permission . L’utente, al momento dell’installazione, deve accettare in blocco le permission richieste dall’app – tralasciamo al momento la problematica della nuova gestione delle permission cosiddette “dangerous” in Android 6 – per poter avere sul proprio dispositivo il software in dotazione. È importante comunque tenere sotto controllo i permessi posseduti dalle app proprio per la loro potenziale nocività a livello di privacy utente: pensiamo, ad esempio, a quelle riguardanti la lettura dei contatti o la consultazione del nostro calendario, alla localizzazione o accesso alla SD card. Un prodotto come Permission Friendly Apps consente di monitorare tutte le app che abbiamo a disposizione evidenziando i permessi da esse ottenuti.
![Permission Friendly Apps Permission Friendly Apps](/app/uploads/2018/05/trovafiles/permissionfriendly_img_01.jpg)
Ad ogni app, viene assegnato un punteggio e l’elenco può essere ordinato in base ad esso o alfabeticamente.
Selezionando una singola applicazione si possono leggere in dettaglio le permission richieste con la spiegazione del significato per ognuna di esse.
![Permission Friendly Apps Permission Friendly Apps](/app/uploads/2018/05/trovafiles/permissionfriendly_img_02.jpg)
Si può anche applicare un filtro che permette di visualizzare solo le applicazioni che contemplano un certo tipo di permission .
Un’applicazione del genere non solo è utile a livello di privacy ma anche molto istruttiva: bisognerebbe sempre puntare sulle app più “discrete” possibili.
Vale la pena sottolineare che Permission Friendly Apps non richiede alcuna permission come, in fin dei conti, è giusto che sia per un’applicazione con una tale missione.