Downrevolution.net, crackdown della Guardia di Finanza

Downrevolution.net, crackdown della Guardia di Finanza

Si è conclusa un'operazione nata mesi fa: col sito sotto sequestro sono state formalizzate quattro denunce. Gli inquirenti ricostruiscono il giro di link. 17 computer sequestrati a Sesto San Giovanni. I dettagli e il video del blitz
Si è conclusa un'operazione nata mesi fa: col sito sotto sequestro sono state formalizzate quattro denunce. Gli inquirenti ricostruiscono il giro di link. 17 computer sequestrati a Sesto San Giovanni. I dettagli e il video del blitz

Nei mesi scorsi era scomparso lasciando interdetti i suoi fan, preoccupati delle conseguenze del sequestro del sito dedito allo sharing di file: ieri l’operazione della Guardia di Finanza imperniata sul sequestro di Downrevolution.net si è conclusa. Il bilancio sono quattro denunce e 17 computer sequestrati.

la pagina sequestrata

Secondo gli inquirenti, Downrevolution.net fungeva da nodo di scambio per file illegali . Su quel forum, cioè, avrebbero fatto la loro comparsa per molti mesi link e contenuti che venivano distribuiti senza autorizzazione. Le Fiamme Gialle hanno agito su segnalazione delle major: proprio gli esperti delle principali associazioni che raccolgono gli industriali del software, del cinema e della musica hanno collaborato all’individuazione dei materiali pirata.

Nel complesso si parla di un giro di circa 6mila file ai quali avrebbero avuto accesso non meno di 30mila utenti Internet che li avrebbero scaricati almeno 500mila volte negli ultimi sei mesi di attività del sito. Il grosso dello sharing avveniva attraverso il ricorso a servizi di condivisione di file di grosse dimensioni, come MegaUpload o RapidShare. Un’attività che ora cessa definitivamente: i suoi guai erano già stati accolti con dispiacere sui forum degli appassionati.

“Oltre al sito internet – si legge in una nota diffusa dalle Fiamme Gialle – ai quattro cittadini italiani, sono stati altresì sequestrati 17 computer (Desktop e Notebook), 3 Hard Disk esterni, 1 scheda di memoria, 486 tra CD-ROM e DVD ed oltre 5.700 opere illecitamente detenute sui citati personal computer e nel materiale hardware sequestrati”.

Ad inguaiare i gestori di Downrevolution.net il fatto che da quelle pagine, dicono gli inquirenti, era facilitato l’accesso a film di prima visione, ad album musicali in testa alle classifiche, ossia a materiale particolarmente “caldo” per l’industria. “Sotto finte spoglie di Forum di discussione – continua la nota – (il sito, ndr.) consentiva agli utenti registrati, mediante alcuni semplici passaggi, di ottenere dei link, situati all’interno di un messaggio nascosto, da utilizzarsi per il download dell’opera oggetto del messaggio stesso, che era invece salvata sui cosiddetti cyberlockers , ubicati per la maggior parte all’estero”. Si parla in particolare di opere “di recentissima pubblicazione o addirittura non ancora vendute tramite i canali ufficiali (opere ancora in proiezione esclusivamente nelle sale cinematografiche, CD musicali di recentissima pubblicazione e Serie TV in onda solo su TV “Pay per View” quali Sky e Mediaset Premium). A mero titolo di esempio l’opera “Safari” del noto artista Jovanotti era stata oggetto di ben 1.021 download illeciti”.

La Compagnia della Guardia di Finanza di Melegnano, che ha apposto i sigilli al sito web , parla in particolare della violazione di cui al 171 ter della legge sul diritto d’autore, dove si punisce chiunque “in violazione dell’art. 16, a fini di lucro, comunica al pubblico immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta dal diritto d’autore, o parte di essa”. Le pene previste possono comprendere carcere fino a quattro anni e multe fino a 15.490 euro .

Ad aggravare la posizione dei promotori del sito, come accennato, il fatto che secondo gli inquirenti questo costituiva attività di lucro , che sarebbe testimoniata dalla presenza di banner pubblicitari e dall’accettazione di donazioni da parte dei membri del forum.

un banner

Questo aspetto, la finalità di lucro, se verrà confermato si tradurrà in un aumento consistente delle sanzioni contro i gestori del sito, multe che secondo le prime stime potrebbero superare le centinaia di migliaia di euro.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi hanno portato all’individuazione di un residente di Paderno Dugnano, dell’hinterland milanese: suo sarebbe il locale di Sesto San Giovanni nel quale le Fiamme Gialle hanno individuato i computer, facendo irruzione come illustrato dal video pubblicato più sotto. A detta degli inquirenti a gestire il sito erano tre minorenni che risiedono in altre regioni d’Italia: anche per loro è scattata una denuncia.

Il presidente di FIMI, la Federazione dell’industria musicale italiana, Enzo Mazza, ha ieri commentato l’operazione, definendola “significativa perché colpisce un’importante sistema di intermediazione di contenuti illeciti con numeri consistenti, una vera e propria centrale di spaccio di musica illecita”. A suo dire, inoltre, “va evidenziato che oggi la musica scaricata legalmente su internet in Italia è in continua crescita, con un quota di mercato raggiunta nel primo trimestre 2008 del 10 % di tutte le vendite di musica in Italia, con decine di piattaforme a disposizione dei consumatori e con milioni di titoli”.

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Pubblicato il 2 lug 2008
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