Vola, da solo, evitando ostacoli e senza l’ausilio di tecnologie di posizionamento “tradizionali” come GPS e tracciamento dei movimenti. Il nuovo micro air vehicle (MAV) realizzato presso il MIT sfrutta piuttosto un’abile combinazione di sensori e mappe precaricate per compiere senza errori o incidenti le proprie scorribande aeree.
Il drone è dotato di accelerometri e giroscopi per determinare la velocità e l’orientamento, mentre un sensore laser “annusa” l’area e la confronta in tempo reale con una mappa tridimensionale precedentemente fornita al sistema di volo “on-board”.
Il risultato è un robot volante che non ha bisogno di assistenza esterna per compiere la sua “missione” – anche se al momento tale missione non sembra prevedere molto più che girare in tondo ed evitare di sbattere contro pareti e ostacoli.
Tra i primi scenari applicativi evocati dalla dimostrazione delle capacità del drone ci sono naturalmente i campi da battaglia urbani, anche se il principale ostacolo a una sua entrata in servizio immediata resta la necessità di creare mappe precise della zona e poi installarle a bordo.
Alfonso Maruccia