Droni e UAV, tutto si può

Droni e UAV, tutto si può

Una sentenza USA potrebbe aprire la strada allo sviluppo dell'industria degli UAV a scopo commerciale, mentre altrove nel mondo si pensa alle polizze assicurative o a sfruttare i droni per gli scopi più impensati
Una sentenza USA potrebbe aprire la strada allo sviluppo dell'industria degli UAV a scopo commerciale, mentre altrove nel mondo si pensa alle polizze assicurative o a sfruttare i droni per gli scopi più impensati

Il drone tira, i robot saranno presto tra noi ma almeno negli USA ci sono le regolamentazioni della Federal Aviation Administration (FAA) che bloccano l’uso commerciale dei piccoli UAV sempre più ubiqui e comuni. O forse no, visto che un giudice ha stabilito che la FAA non ha alcuna autorità in materia.

Ad aprire potenzialmente la strada a un vero e proprio boom dell’industria dei piccoli UAV ci ha pensato il giudice Patrick Geraghty, chiamato a decidere su una multa di 10mila dollari comminata da FAA a Raphael Pirker per aver usato un drone dotato di telecamera registrando alcuni video presso il campus dell’Università della Virginia.

Geraghty ha stabilito che non esiste alcuna regola FAA applicabile al caso di Pirker e al tipo di drone usato dall’uomo, una decisione che potrebbe avere ripercussioni importanti sulla messa al bando dei droni commerciali imposto dall’agenzia federale nell’oramai lontano 2007.

La FAA avrà ora la possibilità di fare appello e portare la questione all’attenzione della Corte di Washington D.C., ma è indubbio che aziende piccole e grandi sperano nella riaffermazione del principio stabilito dal giudice Geraghty per poter realizzare quelli che al momento sono solo sogni di pacchi consegnati da droni e connessioni Internet ” volanti ” per i paesi carenti sul piano infrastrutturale.

Dopotutto i droni e (più in generale) i sistemi di trasporto automatizzati trovano scenari di applicazione sempre più variegati, con la Cina che vuole usare gli UAV per provare ad abbattere gli assurdi livelli di inquinamento di Pechino e Rolls-Royce che progetta di realizzare navi merci robotiche per trasportare i container in giro per il mondo.

E in Europa? Al momento il Vecchio Continente non ama particolarmente i droni, e le autorità francesi comminano multe salate (mille euro) per chi fa volare UAV sulla Torre Eiffel. In Italia, patria delle tasse e dei balzelli, si obbligano invece le aziende che usano i droni (300-400 e in crescita) a dotarsi di apposita polizza assicurativa entro il 30 aprile .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 mar 2014
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