E ' il satellite l'alternativa ad ADSL?

E ' il satellite l'alternativa ad ADSL?

Per chi abita in zone ancora non raggiunte da ADSL, e che magari ne rimarranno fuori ancora per alcuni anni, arrivano i primi servizi satellitari a due vie che non richiedono linee telefoniche. Offresi una sky-revolution
Per chi abita in zone ancora non raggiunte da ADSL, e che magari ne rimarranno fuori ancora per alcuni anni, arrivano i primi servizi satellitari a due vie che non richiedono linee telefoniche. Offresi una sky-revolution


McLean (USA) – Nonostante tutte le promesse dell’Internet ad alta velocità sono ancora moltissime le zone non coperte dai servizi a larga banda. Si calcola che solo in USA siano almeno 55 milioni le case non raggiunte da xDSL o dai cable modem. Ed anche qui in Italia, nonostante ADSL stia entrando (lentamente) in un numero crescente di città, molte zone della penisola probabilmente non verranno mai raggiunte dal servizio. Per non parlare degli utenti ADSL delusi dalla qualità del servizio.

L’alternativa potrebbe arrivare dai nuovi servizi satellitari “two-way”, sistemi in grado gestire le trasmissioni con il satellite in entrambe le direzioni, senza più la necessità di una connessione telefonica per la trasmissione dei dati dal PC verso Internet (upstream).

Tra le prime a lanciare un servizio del genere, per il momento però disponibile solo sul territorio americano, è Starband , una joint venture in cui compare in bella vista anche il nome di Microsoft. Il servizio two-way dell’azienda è in grado di offrire 500 Kbps di banda in downstream (da Internet verso il PC) e 150 Kbps in upstream.

A disputarsi con Starband la leadership di questo mercato sarà Hughes Networks che con il già noto servizio DirectPC, presente anche qui in Italia, offrirà molto presto a tutti i suoi attuali clienti la possibilità di acquistare una seconda antenna ed eliminare quindi la necessità della connessione dial-up. DirectPC manterrà l’attuale velocità di downstream ferma a 400 Kbps, mentre porterà quella di upstream a 128 Kbps.

Ma in cantiere ci sono anche i servizi di altri due fornitori di accesso satellitari, WildBlue e Teledesic (consorzio finanziato anche da Bill Gates), che nei prossimi anni punteranno a soluzioni più “pompate” in grado di raggiungere velocità fino a 3-5 Mbps in downstream.

Purtroppo, secondo un’analista della Jupiter Communication, Joe Laszlo, i costi per i dispositivi satellitari rimarranno più elevati di quelli necessari per le connessioni DSL, sebbene gli abbonamenti all’Internet via etere saranno abbastanza concorrenziali. A sfavore del satellite poi vi è anche un fattore tecnico, la latenza: questa è infatti non inferiore ai 400 ms, un tempo che se può essere accettabilissimo per la navigazione sul Web, potrebbe già risultare abbastanza fastidioso per certe applicazioni di streaming audio/video e rendere addirittura improponibile il gioco via rete.

Alcuni servizi come DirectPC offriranno come valore aggiunto la cifratura dei dati a 56 bit in downstream, una funzione che dovrebbe almeno in parte salvaguardare la sicurezza degli utenti. Non resta che attendere questo doppio segnale dallo spazio e magari sognare di poter lavorare su Internet anche lontano dalle città.

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Pubblicato il
8 nov 2000
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