Londra – Gli adolescenti fumano di meno perché i cellulari si diffondono tra i più giovani? La boutade è stata pubblicata nientemeno che dal British Medical Journal in una lettera associata ad uno studio nel quale i ricercatori hanno rilevato un decremento nel numero di minori che fumano.
La lettera è firmata addirittura da Clive Bates, direttore dell’associazione “Action on Smoking and Health” e dal docente dell’Università di Manchester Anne Charlton. Entrambi si dicono certi che la riduzione del fumo tra i più giovani va messa in diretta correlazione con la diffusione di cellulari “alla moda”, colorati e molto “in”.
La lettera, ripresa da tutti i media britannici con un certo risalto, si basa sulla considerazione che “il telefono mobile è un competitor efficace delle sigarette tra i prodotti sul mercato che consentono agli adolescenti di sentirsi grandi, di sviluppare una propria individualità, di socializzare, di ribellarsi, di fare gruppo”.
I due firmatari della lettera sostengono, infine, che “fumare può ormai essere visto come una ‘tecnologià obsoleta, mentre si impongono come via alla vita adulta i messaggi testuali, l’email, il WAP e i telefonini di terza generazione”.
Lucidissimo il commento sulla questione di The Register, secondo cui non c’è alcuna relazione per il solo fatto che un giovane che fuma si attira le reprimende della società tutta, “e lo fa per questo”; un ragazzo con il cellulare, invece, fa quello che fanno tutti. Il “profilo psicologico”, di conseguenza, appare del tutto diverso nei due casi…