E Pechino scopre i rischi di certi spot Baidu

E Pechino scopre i rischi di certi spot Baidu

Dopo gli MP3 pirata, le prestazioni mediche promosse con link a pagamento. Il motore di ricerca più usato in Cina è costretto a scusarsi e a promettere policy più severe. Dimostrando così che il vento sta cambiando
Dopo gli MP3 pirata, le prestazioni mediche promosse con link a pagamento. Il motore di ricerca più usato in Cina è costretto a scusarsi e a promettere policy più severe. Dimostrando così che il vento sta cambiando

Baidu , il “Google cinese”, finisce ancora sulla graticola e questa volta la discussione è tutta interna al mercato locale: le televisioni sotto controllo statale hanno rivelato come taluni servizi medici (cliniche, farmacie e quant’altro) che vengono promossi nei risultati di ricerca siano in realtà delle vere e proprie truffe ai danni dei cittadini , portando a costi esorbitanti e risultati inutili o persino pericolosi per la salute.

Non è dunque solo ai piani alti delle major dell’industria discografica che il motore viene guardato molto, molto da vicino, e se la denuncia delle Big Four può in un certo senso essere considerata normale, che a farne le pulci sia il sistema di media nazionale è una notizia.

Il problema, nel caso specifico, sarebbe la piattaforma “pay per click” di Baidu P4P , un sistema grazie al quale chiunque può farsi largo tra i risultati di ricerca presentati su schermo pagando il dovuto. Secondo i servizi televisivi che hanno dato il via alle polemiche, un tale schema sarebbe stato sfruttato da servizi medici di varia natura, privi delle dovute licenze a operare ma piuttosto salati in quanto ai conti presentati ai clienti .

In uno dei casi riportati, ad esempio, un paziente affetto da dolori addominali si è rivolto a una clinica individuata su Baidu che gli è costata l’equivalente di circa 1.100 euro . Risultato: il dolore non è per nulla sparito e l’uomo si è fatto poi curare adeguatamente in un ospedale pubblico per la modica cifra di 11 euro.

Stavolta insomma Baidu l’ha fatta proprio grossa e non si tratta di qualche semplice MP3 scaricato a scrocco: dopo le polemiche sono arrivate le scuse da parte della società , e la promessa di essere in futuro più attenti a chi includere nel programma di advertising a pagamento P4P.

“Abbiamo provveduto a rimuovere le keyword di tutti e quattro i clienti menzionati nel servizio e abbiamo cominciato a ricontrollare le licenze di tutti gli altri ospedali e farmacie presenti nella nostra lista di clienti” ha dichiarato il CEO di Baidu Robin Lihe, assicurando che “gli impiegati coinvolti nello scandalo saranno puniti”. Alcuni di questi impiegati, accusati di aver aiutato i falsi servizi medici a fabbricare documentazione (naturalmente) falsa, sono già stati allontanati, dice l’exec.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 10 dic 2008
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