E-readiness, Italia indietro

E-readiness, Italia indietro

Lo dice lo staff scientifico dell'Economist che ha analizzato la diffusione, utilizzo e consapevolezza sulle nuove tecnologie in quasi 70 paesi. Il nostro paese perde terreno ma il digital divide diminuisce
Lo dice lo staff scientifico dell'Economist che ha analizzato la diffusione, utilizzo e consapevolezza sulle nuove tecnologie in quasi 70 paesi. Il nostro paese perde terreno ma il digital divide diminuisce

Roma – L’ Economist Intelligence Unit in collaborazione con l’ Institute for Business Value di IBM ha stilato la nuova classifica annuale dei paesi in cui maggiore è la cosiddetta e-readiness , un indice che valuta il progresso nell’adozione delle nuove tecnologie business digitali.

Stando alla nuova classifica, l’Italia rispetto al 2005 ha migliorato di qualche punto la propria preparazione ma non ha tenuto il passo degli altri paesi, scivolando quindi dalla 24esima alla 25esima posizione . Il Belpaese si colloca dunque tra Spagna e Portogallo, al di sotto di paesi come Bermuda, Israele o Singapore.

A guidare nella e-readiness sono ancora Danimarca e Stati Uniti seguiti dalla Svizzera e dai paesi del Nord Europa. Altri grandi paesi europei, come Regno Unito, Germania e Francia si collocano rispettivamente al 5°, 12° e 19° posto.

Ciò che colpisce nel rapporto presentato in questi giorni è la progressiva riduzione del digital divide : i circa 100 parametri utilizzati per analizzare la situazione di ciascun paese, infatti, indicano un sempre minore “scarto” tra i valori dei paesi della bassa classifica e quelli registrati nelle prime posizioni. Se la Danimarca registra l’indice 9, Vietnam, Pakistan e Azerbaijan, che chiudono la classifica dei 68 paesi analizzati, registrano rispettivamente 3,12 3,03 e 2,92 punti.

I punteggi sono stati ottenuti suddividendo l’analisi in sei categorie, ognuna delle quali destinata ad avere un “peso” diverso nella valutazione complessiva: connettività e tecnologia, ambiente di business, consumatori e adozione da parte delle aziende, ambiente sociale e culturale, ambiente legale e politico e supporto agli e-services.

Secondo i dati Economist-IBM, nel 2006 il numero degli utenti Internet ha superato il miliardo ; a due volte tanto ammontano invece gli utilizzatori di telefono cellulare, mentre gran parte degli indicatori testimoniano un costante progresso da parte di tutti i paesi nell’adozione di tecnologie di business digitali.

” Come indicano i risultati di quest’anno – spiegano gli esperti -, tutti i paesi presi in esame hanno migliorato i propri punteggi rispetto all’anno precedente e i paletti dell’e-readiness iniziano a spostarsi”. “Il progresso economico dipende in misura sempre maggiore dalle innovazioni nell’utilizzo della tecnologia – ha dichiarato George Pohle, Global Leader presso l’IBM Institute for Business Value – e quanto più le economie raggiungono l’adozione globale di Internet e delle tecnologie di comunicazione, tanto più la loro competitività futura sarà guidata dalla creazione di nuovi servizi che sfruttano l’infrastruttura”.

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Pubblicato il
28 apr 2006
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