E? tempo di Google Music

E? tempo di Google Music

Non è un jukebox come molti pensavano, ma semplicemente un motore di ricerca informativo che integra i link per gli acquisti delle tracce audio sulle più note piattaforme online
Non è un jukebox come molti pensavano, ma semplicemente un motore di ricerca informativo che integra i link per gli acquisti delle tracce audio sulle più note piattaforme online


Mountain View (USA) – Google ha messo sotto l’albero un bel regalino per gli utenti. Un nuovo servizio di ricerca musicale che permette non solo di visualizzare copertine di album, gli elenchi delle canzoni e le discografie di band e cantanti, ma anche di acquistare direttamente le tracce preferite tramite iTunes , Amazon , Rhapsody , MSN Music e tanti altri store online. Non manca la possibilità di poter accedere direttamente ai forum di Google correlati agli artisti e a tutte le notizie ? prelevate da Google News ? che li riguardano.

Insomma, spiazzando la comunità online – che da tempo su forum e blog alimentava il gossip sul possibile avvento di una nuova piattaforma musicale firmata Google – ecco un decisivo colpo di scena. Il gigante di Mountain View ha deciso di entrare nella mischia in punta di piedi. Nessun sistema di vendita, DRM, policy preventiva, ma semplicemente un canale informativo che permette l’acquisto sulle piattaforme musicali altrui.

Gli utenti da questa settimana potranno effettuare ogni tipo di ricerca correlata alla musica. Fra i risultati compaiono anche link a siti specializzati nella pubblicazione di recensioni e in quella dei testi delle canzoni. Nel primo caso Google si avvantaggia di una partnership con epinions . Per i testi, invece, effettua direttamente una ricerca nel Web.

“Non stiamo dando vita ad un nostro music store; stiamo semplicemente fornendo un servizio che permette di approfondire e acquistare legalmente tracce audio tramite piattaforme riconosciute”, ha dichiarato Marissa Mayer, vice presidente del settore “Search products and user experience” presso Google. “In questo modo soddisferemo le richieste degli utenti, che da tempo chiedevano un supporto di questo tipo. Non l’abbiamo fatto in passato, adesso i tempi erano maturi”.

Il servizio musica di Google sfrutterà una selezione di librerie online per l’aggiornamento informativo. Per quanto riguarda, invece, gli acquisti dei CD – in fase di implementazione – saranno gli stessi store a spedire gli elenchi dei loro inventari.

Google, secondo la portavoce ufficiale Megan Quinn, non applicherà nessuna tariffa al servizio. L’unica voce di entrata sarà rappresentata dalla pubblicità. Un modello economico che nei primi nove mesi del 2005, grazie a tutti gli altri servizi disponibili, ha fruttato ben 4,2 miliardi di dollari .

“I nostri ingegneri possono lavorare tranquillamente anche a progetti non strettamente legati ai loro compiti. Questo servizio, infatti, è il frutto del nostro sostegno alla libera iniziativa. Li chiamiamo ” 20 percent time projects “, perché questo è il tempo che possono dedicarvi”, ha spiegato Quinn.

Google con il suo servizio musicale ha eluso tutte le problematiche, strettamente legate ai diritti di copyright e alle tariffe, che stanno affliggendo gli store online. Neanche la recente battaglia intrapresa dalla MPA nei confronti dei siti che pubblicano i testi delle canzoni potrà preoccuparla. Furbescamente, Google ha pensato bene di integrare dei link che portano alle pagine incriminate e non visualizzare direttamente i contenuti editoriali. Ha pensato a tutto?

Dario d’Elia

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Pubblicato il
16 dic 2005
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