E' vero, rubavo agli utenti P2P

E' vero, rubavo agli utenti P2P

Si avvia alla conclusione la vicenda del furto di dati personali ottenuti col file sharing. L'accusato ammette le sue colpe
Si avvia alla conclusione la vicenda del furto di dati personali ottenuti col file sharing. L'accusato ammette le sue colpe

Gregory Kopiloff, il ladro di identità che sfruttava le reti di file sharing per procurarsi le informazioni con cui truffava le sue vittime, si è dichiarato colpevole di accesso illecito ad un computer per commettere frode, nonché di furto di identità aggravato.

Patteggiando , Kopiloff è riuscito a dribblare una seconda accusa di furto di identità: anche così, tuttavia, rischia una pena detentiva che potrebbe raggiungere i 20 anni di carcere , oltre ad una ammenda da 170mila euro. A decidere dovrà essere il tribunale di Seattle, ove si svolge il caso.

Come ben sanno i lettori di Punto Informatico , Kopiloff aveva truffato decine di ignari frequentatori del P2P, i quali avevano inavvertitamente condiviso alcuni documenti contenenti dati personali. Grazie a queste informazioni, Kopiloff era riuscito a mettere insieme un bottino da 50mila euro in gadget tecnologici.

Secondo le autorità, il suo sarebbe il primo caso di cittadino incriminato per aver utilizzato il P2P allo scopo di rubare l’identità altrui. La sentenza è attesa per il prossimo gennaio. ( L.A. )

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Pubblicato il
6 nov 2007
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