eBay, follie indiane

eBay, follie indiane

Arrestato, il CEO di un sito d'aste attivo in India che fa capo ad eBay non può uscire nemmeno su cauzione. Accuse vaneggianti? Washington preoccupata
Arrestato, il CEO di un sito d'aste attivo in India che fa capo ad eBay non può uscire nemmeno su cauzione. Accuse vaneggianti? Washington preoccupata


Nuova Delhi (India) – Si chiama Avnish Bajaj ed in poche ore è passato dalla carriera di brillante manager di un sito eBay a detenuto, al quale le autorità indiane che lo tengono in custodia negano persino l’uscita su cauzione . Il suo caso sta suscitando enorme interesse negli Stati Uniti, visto che ad essere coinvolta è una delle maggiori società internet del mondo: eBay .

Su Bazee.com , sito d’aste indiano che fa capo ad eBay, qualcuno nelle scorse settimane ha messo in vendita un CD che conteneva un breve video di due adolescenti impegnati in una scena di sesso orale. Le immagini sono state realizzate con un fotofonino da uno studente di ingegneria di una rinomata scuola della capitale indiana, studente che è anche inquisito ma non arrestato. Messi all’asta online, quei brevi video sono state comprati da almeno otto persone.

E’ a questo punto che sono scattate le manette per Bajaj , manager americano di origine indiana. In qualità di responsabile del sito, infatti, viene ritenuto anche responsabile della diffusione di quelle immagini. A detta delle autorità indiane ha infatti violato la legge che vieta la vendita di immagini oscene, delle quali è peraltro invece ammessa la visione domestica.

Inutile dire che un arresto del genere ha suscitato l’immediata reazione dell’azienda che ha richiesto l’uscita su cauzione sottolineando che eBay non vende nulla ma si limita a fornire una piattaforma commerciale . Una richiesta respinta, in quanto il tipo di reato ascritto a Bajaj non prevede la cauzione.

Ma la vicenda ha suscitato allarme anche a Washington, per le profonde implicazioni su molte attività internet che una interpretazione del diritto di questo tipo può avere. “L’ambasciata americana – ha fatto sapere un portavoce – sta seguendo questo caso molto da vicino e c’è un elevato livello di interesse sulla faccenda a Washington”.

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Pubblicato il
20 dic 2004
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