Roma – Enrico Letta, ministro dell’Industria, lo aveva detto: per far partire la nuova economia occorre finanziare nuove attività in rete. Ieri lo ha ripetuto, spiegando che le attività da finanziare sono quelle delle piccole e medie imprese e che lo strumento può essere costituito dalla realizzazione di portali regionali e di settore.
Secondo Letta, oltre alla formazione delle imprese, nei programmi va inserita “la possibilità di creare portali che siano delle vetrine per far vedere e entrare nel mercato risorse della microproduttività, come ad esempio il turismo nel Mezzogiorno”. “Ma senza interventi a piogga” quanto invece “per quanto riguarda la capacità di informare sulle proprie iniziative per le quali i nuovi strumenti tecnologici richiederebbero un investimento economico che le piccole e medie imprese non possono permettersi”.
Secondo Letta avvicinare le piccole e medie imprese, “il cuore del sistema Italia”, ad internet equivale a rendere possibile “il futuro”. “Negli ultimi tre mesi, ha detto Letta, su questo tema abbiamo rivoluzionato l’agenda di governo facendolo diventare l’argomento più importante”. Il ministro ritiene che i passi da fare per “lanciare” le nuove tecnologie siano anche: “i processi di liberalizzazione; la piena sussidiarietà con l’applicazione completa della Bassanini; il Mezzogiorno, perché non sono consentite due velocità; un quadro normativo complessivo che c’è già ma che va sfruttato fino in fondo e il coordinamento tra i ministeri”.
Le idee di Letta trovano sponda in quelle del presidente di Confartigianato Ivano Spalanzani che ieri ha affermato: “l’artigianato e le piccole imprese sono fortemente interessati all’innovazione tecnologica e ad essere protagonisti della nuova economia. Tant’è vero che nel corso del 1999 sono nate quasi 1.500 imprese artigiane nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e della microelettronica”.