Ed ecco CrossFire, rivale di Nvidia SLI

Ed ecco CrossFire, rivale di Nvidia SLI

Dopo lunga attesa, ATI ha finalmente lanciato sul mercato le prime soluzioni grafiche basate sulla propria tecnologia dual-card CrossFire, rivale della SLI di Nvidia. Queste le caratteristiche e le prime valutazioni
Dopo lunga attesa, ATI ha finalmente lanciato sul mercato le prime soluzioni grafiche basate sulla propria tecnologia dual-card CrossFire, rivale della SLI di Nvidia. Queste le caratteristiche e le prime valutazioni

Roma – Nel giugno del 2004 Nvidia annunciò il ritorno della tecnologia dual-card SLI, ereditata da 3Dfx insieme a know-how e marchi, che consente di suddividere il carico di lavoro fra due schede video identiche. Negli scorsi giorni ATI ha finalmente risposto ad Nvidia lanciando le prime GPU compatibili con la tanto preannunciata tecnologia CrossFire. Prima di vederne le principali caratteristiche, diamo uno sguardo al funzionamento di SLI.

Le prime schede video utilizzabili in modalità SLI sono state quelle con chipset Geforce 6800 GT, Ultra e 6600 GT nelle versioni PCI Express. Per realizzare un sistema SLI occorre infatti una scheda madre dotata di doppia porta PCI Express 16x, chipset compatibile (nForce4 SLI per Athlon 64 939 o nForce4 SLI Intel Edition per processori Intel) e due schede video identiche dotate di connettore SLI. Abilitando lo SLI sulla motherboard i canali PCI Express 16x vengono divisi in due canali 8x per ogni scheda, e queste vengono connesse con il bridge SLI, che consente una sincronizzazione delle informazioni sulle immagini. Il sistema “multi-GPU” viene gestito via software da appositi driver.

Il rendering delle scene, in SLI, avviene tramite la suddivisione dei frame tra le due schede (Alternate Frame Rendering), secondo la semplice regola del pari o dispari, oppure mediante la suddivisione dello schermo in due porzioni assegnate alle due diverse schede in modo che il rendering avvenga in maniera sincrona.

Questa tecnologia ha assegnato a nVIDIA un vantaggio tecnologico immediato e duraturo: con i chipset e con le schede video disponibili sul mercato è infatti possibile disporre fino al doppio della potenza di una singola scheda, e fino ad oggi ATI non aveva una tecnologia analoga da contrapporre alla propria avversaria.

ATI ha recuperato proprio in questi giorni il gap introducendo le prime schede grafiche e le prime piattaforme con chipset Radeon XPress 200 basate sulla tecnologia CrossFire.

Mediante l’utilizzo di due schede PCI Express, una denominata master (occorre utilizzare una scheda CrossFire Edition, disponibile per le Radeon X850 XT, Radeon X800 XL e Radeon X800) ed una slave (le normali schede attualmente in commercio), su una piattaforma adeguata (al momento solo AMD Athlon 64 939 con chipset Radeon XPress 200 CrossFire Edition), sarà possibile usufruire di questa tecnologia. L’utilizzo di una scheda slave dalle caratteristiche inferiori ad una scheda master è consentito, ma comporterà il livellamento delle performance globali a quella della scheda meno potente.

Alternate Frame Rendering La tecnologia CrossFire consente di suddividere il lavoro tra le due schede secondo diversi criteri. Il primo approccio è il rendering alternato dei diversi frame, approccio ripreso dalla vecchia Rage Fury MAXX . Come nVIDIA, anche ATI può utilizzare un rendering di due porzioni di schermo bilanciato tra le due schede (Scissor Mode), possibile sia in senso orizzontale che in senso verticale.

Infine, la novità maggiore rispetto a nVIDIA è l’introduzione della modalità Supertile, disponibile però solo nell’accoppiata di due schede da 16 pipeline di rendering. In questa modalità la scena è suddivisa in tasselli da 16×16 pixel, distribuiti poi tra le due schede per essere renderizzati. Questa modalità è simile a quella utilizzata dalle macchine Renderbeast di Evan & Sutherland, che arrivano ad utilizzare fino a 64 chip R300 in parallelo per workstation da rendering.

La modalità Supertile potrà essere utilizzata solo per i giochi che fanno uso di Direct3D, mentre non è possibile sfruttarla per i giochi con motore grafico OpenGL. Catalyst AI, una parte del nuovo pacchetto driver ATI che si occupa dell’ottimizzazione dell’immagine, si occuperà di assegnare l’approccio migliore per ogni determinata applicazione. Nel caso in cui l’applicazione è assente dal database driver o si è disattivato Catalyst AI, verranno assegnate automaticamente le modalità Supertiling per Direct3D e Scissor Mode per OpenGL.

La tecnologia CrossFire introduce finalmente la possibilità di adoperare due schede in parallelo anche per i fan della società canadese, ma il gap con nVIDIA non sembra ancora del tutto colmato. Del resto le prestazioni della Radeon X850 XT sono paragonabili “solo” a quelle di una GeForce 6800 Ultra, mentre nVIDIA ha tirato fuori da pochi mesi la nuova 7800 GTX che si avvicina alle prestazioni di una configurazione SLI di due schede 6800 GT. Sicuramente avremo modo di vedere presto la risposta di ATI alle nuove schede nVIDIA.

Le pecche riscontrabili sono diverse: CrossFire è stata sviluppata come risposta a SLI, dunque ATI è dovuta scendere a compromessi per permettere l’utilizzo di schede già presenti sul mercato. CrossFire non è utilizzabile in finestra ma solo in modalità full-screen, per cui l’utilizzo di una seconda scheda diventa pressoché inutile nel caso di programmi di modellazione o CAD. L’output è limitato alla risoluzione di 1.600 x 1.200 pixel ad un refresh di 60 Hz, risoluzione piuttosto alta e usufruibile per gli utenti dotati di monitor LCD, ma oltremodo limitante per un giocatore che fa uso di uno schermo CRT con diagonale pari o superiore ai 21 pollici.

I vantaggi di CrossFire rispetto allo SLI si possono trovare nella migliore compatibilità con i titoli già presenti nel mercato (SLI non può essere abilitato in alcuni giochi, e forzarne l’utilizzo può portare a difetti nella visualizzazione) e alla possibilità di utilizzare fino a 4 schermi contemporaneamente.

Giovanni Fedele

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Pubblicato il
28 set 2005
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