Ed è subito gelo

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Una tecnologia per raffreddare rapidamente le bevande in bottiglia e lattina
Una tecnologia per raffreddare rapidamente le bevande in bottiglia e lattina

La difesa dell’ambiente è un tema di grande attualità in tutto il mondo, dove si moltiplicano le soluzioni innovative per rimediare al problema e frenare l’inquinamento o escogitare sistemi in grado di consumare meno energia. L’Unione Europea si è preso a cuore il problema e dopo parecchi test e ricerche ha deciso di sostenere Rapidcool , una tecnologia che sfrutta i principi della fisica per raffreddare le bevande in bottiglia e lattina dalla temperatura ambiente a 4°C in appena 45 secondi. Una clamorosa riduzione di tempo rispetto a quello necessario usando il frigorifero o il frezeer, con effetti benefici sull’ambiente e un risparmio energetico (e anche monetario) dei gestori di bar e punti vendita. Basta pensare che in Europa la stima sui consumi di frigoriferi e congelatori per uso commerciale è pari su base annuale a 85 TWh.


Le prove sul campo hanno dimostrato un risparmio energetico superiore all’80 per cento rispetto ai classici scaffali refrigerati dei supermercati, che si traduce in un risparmio economico stimato in 832 euro annui per ogni refrigeratore (dati calcolati dai ricercatori di Rapidcool). Numeri senza appello che hanno convinto la Commissione europea a finanziare il progetto con 903.000 euro, utili per sviluppare un business che darà frutti su ampia scala.

“Rapidcool farà risparmiare le aziende con ricadute positive sull’ambiente e creerà anche lavoro, quindi siamo felici di sovvenzionare un piano come questo che può cambiare la vite delle persone”, è stato il commento di Michael Jennings, portavoce della Commissione e responsabile per la ricerca, la scienza e l’innovazione.
Se Rapidcool raggruppa diversi partner come l’Intelligent Systems Research Institute basato in Inghilterra, il centro di ricerca olandese Re/Gent focalizzato sui sistemi di raffreddamento, la società spagnola Dymtec e gli sloveni di Vending Marketing DOO, l’ispiratore del consorzio è la piccola compagnia britannica Enviro-Cool , che ha sviluppato la tecnologia V-Tex, elemento centrale del progetto. Il segreto sta nella modalità in cui mescola il liquido: V-Tex la miscela senza danneggiare il contenuto eliminando però la differenza di temperatura tra l’esterno e l’interno della bottiglia.

Grazie ai ricercatori Re/Gent, inoltre, è stato messo a punto un algoritmo in grado di intervenire efficacemente su ogni tipo di bottiglia, senza distinzioni tra vetro, plastica e alluminio. All’utente è richiesto di inserire i dati relativi alla bottiglia e lo strumento entra in azione utilizzando il braccio robotico per consegnare la lattina/bottiglia al termine dell’operazione.

“Abbiamo avuto diverse richieste da Nord America e Asia ma ora vogliamo diffonderla in Europa e avviare la produzione per uso domestico e commerciale”, ha dichiarato a proposito della tecnologia Kevin Hall, fondatore di Enviro-Cool. Che intanto ha stipulato l’accordo con due grandi multinazionali (una impegnata nella distribuzione di bevande, l’altra dedicata agli elettrodomestici, ma i nomi sono top secret). Prima di acquistarne una per la casa, però, bisognerà attendere almeno fino a metà del prossimo anno.

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Pubblicato il
20 nov 2013
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